_________________________— 72 —_________________________
fra gli isolani. Sorride, la grande civiltà, per 1' eterna primavera, per il panorama ampio, e per la meraviglia del bel palazzo Reale della fontana di Piazza. Pretoria.
Poi, ancora in piroscafo, verso Tripoli, in cui si scopre del nuovo e del fantastico: città che affascina, in cui si ritrova un po' d'Italia e un po' d' Oriente e in cui la parola del comm. Rava, reggente del governo, accoglie esultante i giovani nella terra sacra ali' avvenire della Patria. Dinanzi al monumento per i Caduti, l'inviato straordinario per le Avanguardie, comm. Tuc-cinetti, ha parole appassionate. E nella sera, nella libertà nuova, gli ospiti errano a fissare cose grandi e piccine. Da Tripoli a Tagiura, ove si rivela il fantastico stile arabo della Moschea. Da Tagiura a Sabratha, ove i ruderi dell' anfiteatro romano, e di altri monumenti antichi riconducono al passato, mentre una fantasia araba dice l'animo del popolo, del deserto. Infine, a Tripoli ancora; nell'accoglienza indimenticabile del quartiere arabo.
Ora, si scende a Messina, bella per il panorama e per il porto. Indi si riparte per compiere la visita più santa. A Roma; all'Altare della Patria. Il Duce passa in rivista i giovani balzati agilmente dalla piccola terra, a rappresentare tutti coloro che assistono in ispirilo alla cerimonia, dinanzi alla Patria grande. E tutti, inginocchiati ai piedi del Monumento, comprendono il sacrificio dei cinquecentomila Morti, ed il sacrificio delle giovinezze troncate dai profanatori dell' Italia redenta.
E così si chiude, con consapevole e commosso animo, e nell' atto più alto e degno, la I Crociera Mediterranea.