Giovanni Adamoli

Discorsi della Presidenza
(febbraio 1978)

Discorso alle classi dai microfono subito dopo il 1° quadrimestre dell'anno scolastico 1978-79

Molte assenze, troppe assenze, molti congedi per motivi vari o di salute (senza e con certificati medici e tra questi non del tutti i certificati medici regolarmente compilati), assenze non documentate e tutto questo da parte di un certo numero di professori. E quindi flussi e riflussi di professori a disposizione, di supplenti certo regolarmente nominati ma che si muovono o che si sono mossi con manifesta sconnessione come è risultato dai registri e dalla circostanza della chiusura del primo quadrimestre.
Spesso registri a pagine vuote, prive di classificazione degli alunni a quattro mesi dall’inizio dell’anno scolastico.
Manca il doveroso e necessario collegamento tra i titolari della disciplina e i rispettivi uffici. Una didattica a pezzi vuota di contenuti e del minimo di incisività.
Ed ancora registri di classe zeppi di assenze, di astensioni collettive promosse dall’esterno, ma anche assenze per astensione di gruppi, di singole classi, arbitrarie ed immotivate per impennate incomprensibili di alunni, per proteste di cui non si riesce a comprendere la ragione, episodi di violenza all’interno dell’istituto, manomissione e lesione delle porte e della suppellettile scolastica, rifiuti di sottoporsi alle prove scritte preordinate dai professori, rapporti continui dei professori stessi regolarmente e opportunamente valutati con i provvedimenti di volta in volta inflitti sono il quadro di una situazione scolastica troppo agitata e disordinata, lontana dalle garanzie necessarie perché la Scuola abbia non soltanto un volto accettabile ma perché possa assolvere la sua funzione didattica, la sua missione civile, perché possa assicurare agli alunni e alle famiglie quella preparazione professionale invocata da tutti ma a cui molto pochi partecipano e molti invece (o perché sfiduciati o per i motivi più vari), restano indifferenti o passivi perché forse oppressi e delusi da un senso ineluttabile, fatalistico che non consente nessuna speranza di ripresa, nessuna fiducia in una propria partecipazione che possa risultare incisiva e benefica.
Tuttavia dagli scrutini del 1° quadrimestre: credo un 10% di alunni ottimi e sufficienti in tutte le materie; una buona percentuale di alunni, forse il 30%, che sia pure con voti mediocri e negativi dimostra la possibilità di recupero e forse di possibilità, con un preciso e forte impegno, di promozione anche nella sessione estiva; un’altra discreta percentuale, potrei dire il 40% di alunni, che, con voti insufficienti, possono essere recuperati in modo da non essere respinti nella sessione estiva, riparando un certo numero di materie nella sessione autunnale, io direi non più di quattro materie, interpretando nel miglior modo le disposizioni ministeriali. Certo che, mancando una chiara volontà degli alunni di recupero, una parte di questi, 40%, sarà respinta. Infine un 20% si presentano con gravissime insufficienze.
Di solito in ogni sessione estiva si ha quasi sempre, con lievi scarti: un terzo di promossi, un terzo di ammessi a riparare, un terzo respinti.
Osservando invece la situazione quadrimestrale si delinea (s’intende nella fase previsionale) una notevole contrazione dei promossi e degli ammessi a riparare e per contro una larga percentuale (oltre il 40%), di respinti.
In questa prima parte ho rilevato: 1) troppe assenze da parte di professori; 2) mancato collegamento dei supplenti con i rispettivi titolari assenti; 3) pessimo comportamento disciplinare di molti alunni; 4) profitto degli alunni in relazione a quanto sopra con pochissime luci e moltissime ombre.
Che cosa dovrei dire dell’andamento didattico? In realtà ho sempre tanta stima, tanta fiducia nella classe docente, nei Signori Professori, nei cari Colleghi che certamente avranno fatto del loro meglio sotto tutti gli aspetti, nonostante una situazione tanto difficile. Ricercare gli argomenti più importanti, individuare le nozioni essenziali e fondamentali di un programma è un’arte difficile che presuppone non solo la conoscenza della propria disciplina ma soprattutto la esatta percezione dei collegamenti con le altre materie generali ed affini.
Quindi a mio avviso quale può essere qualche utile suggerimento sulle norme didattiche del secondo quadrimestre? Ampiezza dei programmi e tempi a disposizione sono elementi da comporre con la più accurata attenzione. Gli argomenti da trattare o da rinviare siano guardati in funzione dei programmi degli anni venturi o delle discipline affini.
In questo campo i signori professori si tengano informati o con specifici consigli di classe o di discipline affini, oppure in linea sussidiaria, con singole conversazioni informali. Le migliori soluzioni didattiche per le varie classi dalla 1° alla 5° classe siano quindi elaborate in una visione d’insieme, della interferenza dei programmi delle varie materie e dei singoli anni di corso. Le quinte classi richiedono una particolare attenzione per l’aspetto conclusivo degli studi che sono per essere valutati e misurati dagli esami di maturità tecnica.
Prego pertanto il Vice Preside e i Professori Collaboratori a sottoporre, con la mia partecipazione di iniziativa, tutte le disposizioni riguardanti gli esami di maturità, su ciò che bisogna fare e come debbono essere valutati i candidati interni.

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