“...un tema molto impegnativo che desta tanta preoccupazione non solo per la particolare attenzione che a noi dirigenti di scuole giornalmente esso richiede ma soprattutto per i riflessi spaventosi che la droga, flagello della società moderna, ha sui nostri giovani, sui nostri alunni.
Se la droga è una sciagura, ancor più deplorevole e squallida è la cultura della droga, la letteratura della droga, la formazione di quel costume di vita, che contribuendo a distaccare i giovani dai valori morali, propri della nostra civiltà e della nostra tradizione storica, crea quel clima di spregiudicatezza, di disintegrazione della personalità umana, di annientamento di ideali, di aridità di sentimenti, per cui la droga viene ad inserirsi naturalmente come strumento di evasione, di rifugio e delle mentalità traviate, oppresse incapaci ormai di suscitare nell’uomo le normali aspirazioni di lavoro e di ideali rendendolo pertanto insensibile a quei problemi e a quei compiti, che pur nelle loro difficoltà, dovrebbero costituire il vero motivo di vita e di giusta partecipazione sociale”.
“Quando si parla di ‘repressione’ della droga e della sua ‘liberalizzazione’ e si portano questi due termini nel significato della comune e ricorrente dialettica in campo politico ed ideologico, incentrando su questa, discussione e conclusione, falsando quindi il vero significato dei termini, si rischia non solo di vanificare ogni doverosa iniziativa in campo sociale e sanitario, ma di creare confusione ed incertezze per le appropriate disposizioni che la Scuola ha il dovere di adottare.
In tutti i casi mi permetto osservare che un’azione incisiva deve pur essere esercitata ed una vigilanza accurata non può essere trascurata nell’ambito dei nostri Istituti.
Mi permetto ancora ricordare che in questo campo è facilmente vulnerabile l’azione isolata e diretta del dirigente scolastico, per cui la vigilanza specie per gli eventuali provvedimenti che ne possono derivare, deve essere esercitata collegialmente con funzionari degli enti responsabili.”
“Il corso di aggiornamento è stato indetto, con vera sensibilità pedagogica, all’insegna dell’ ‘Educare per prevenire’, tuttavia è doveroso nei confronti dei giovani e degli alunni, per i quali in fondo ci siamo quivi riuniti prendere ogni utile iniziativa e concretare un programma di lavoro, da individuare e da definire al più presto, al di fuori e al di sopra di sottili cavilli, atti solo a vanificare ed annullare quella che deve essere la lotta contro la droga.
Informare, documentare, vigilare debbono essere tre momenti indispensabili ed irrinunciabili che richiedono chiarezza di linguaggio, di documentazione e di scrupolosa osservanza delle norme.”