Giovanni Adamoli

La corrispondenza da internato
(novembre 1943 - aprile 1944)



Quella che segue è la corrispondenza intercorsa tra Giovanni e i suoi più stretti familiari durante l’internamento nei campi di Tarnopol, Biala Podlaska e Norimberga, protrattatasi tra il novembre 1943 e l’aprile 1944. E’ una corrispondenza che è stata quasi tutta a senso unico, poiché Giovanni riceverà la prima lettera da casa solamente dopo circa sei mesi, nel mese di marzo, nonostante i familiari rispondessero effettivamente alle lettere che giungevano dalla Polonia. Non è possibile ravvisare nel contenuto di questo tipo di lettere, oltre ad una sommaria descrizione della vita nei campi, elementi inerenti le opinioni personali sull’esperienza in corso per le ovvie ragioni (la corrispondenza era naturalmente sottoposta a censura), ma lo scambio delle lettere tra gli internati e i familiari assolveva alla funzione di sostenere psicologicamente le persone coinvolte, nella reciproca rassicurazione sulla propria sorte, che significava naturalmente sorvolare sui disagi e le sofferenze vissute durante i momenti più difficili.




28 novembre 1943 - Da Giovanni a casa


28 novembre 1943

Carissimi, è la seconda volta che, in qualità di internato militare, io vi scrivo. A Ragusa mi consolavo pensando che sulla sponda opposta, quasi di fronte, avevo Teramo; adesso mi consolo pensando che sono ancora in Europa e in Europa c’è l’Italia. Mi trovo ai confini della Polonia a Tarnopol dove il freddo non è come si sarebbe immaginato. In salute e in ispirito sto sempre bene. E voi? La guerra si avvicina sempre più a Teramo. Vi raccomando di avere tutte le precauzioni. Papà non si allontani più da Teramo e lasci stare Pescara od altre contrade: è sempre pericoloso. Credevo di potervi comunicare il bollettino e le modalità per la spedizione di qualche pacco che mi perverrebbe tramite, credo, la Croce Rossa Internazionale. Desidererei, se sarà possibile, formaggi conservabili, salamini, biscotti. Risponderete col foglio a fianco. Ognuno di voi, di proprio pugno, mi invierà un saluto utilizzando gli spazi prescritti. Prendete nota indirizzo e segno “T”. Carlo dove si trova? Baci a tutti, zii e comari. aff.mo Giovannino. Buon Natale.





3 dicembre 1943 - Da Giovanni a casa



3.12.943

Carissimi, contemporaneamente alla presente spedisco il bollettino per la spedizione del pacco. Come chiedevo nelle mie due precedenti, desidererei formaggi conservabili, salamini, biscotti, un po’ di sapone. Mi perdonerete se domando cibarie, ma desidero ardentemente mantenere in piedi l’organismo fino al giorno del ritorno. L’alimentazione qui è, su misura, sufficiente. Il peso del pacco, a detta del comando tedesco, non superi i cinque chili. Baci a tutti. Buon Natale e Buon anno
aff.mo Giovannino



8 dicembre 1943 - Da Giovanni a casa


Tarnopol 8 dicembre 943

Carissimi, invio prima di tutto i miei più sinceri e sentiti auguri a Concettina per il suo onomastico. I cappellani del campo hanno celebrato una Messa che è riuscita solennissima e dalla quale proprio adesso ritorno.
Alloggio in baracche costruite in mura e legname munite di poderosissime stufe; quindi mi difendo dal freddo molto bene. Dormo in castelletti di legno e fino ad oggi abbiamo avuto in dotazione due coperte pesanti, sì che dormire ci sia di conforto. Abbiamo due ranci al giorno e la colazione il mattino. Il rancio è costituito da brodo..., rape, carote, odori campestri, qualche chicco di pisello ed altra leguminosa. Per secondo piatto, sempre del primo rancio, patate lesse, senza sale e l’ultima che mangio è quasi sempre amara. Forse è una regola. Ora voglio adottare il sistema di fermarmi nei pasti, sempre alla penultima patata. I ranci si consumano alle 11.30 il mattino e alle 4,30 il pomeriggio. Alle ore 21 siamo a letto ed il mattino alle 6 in piedi. Trascorro la giornata con una grammatica di lingua straniera, che voi mi inviaste a Ragusa. Vita sana come vedete. Ogni volta che vi scrivo, rispondetemi subito ve ne prego. Si avvicina la bufera? Datemi notizie di voi tutti, zii e comari. Vi bacio come spesso vi bacio in sogno. aff.mo Giovannino



12 dicembre 1943 - Da Giovanni a casa




12 dicembre 943
Carissimi, tra poco lasceremo il campo di Tarnopol per recarci altrove. Nel campo ho visto Ciarelli, il più piccolo di Teramo; Di Giuseppe, figlio del Prof. di matematica che ora è a Pescara; il Colonnello Biocca è stato con noi fino a poco tempo fa, ora è stato inviato altrove; il Ten. Marcozzi di Miano; Cap. Speca di Corropoli e Ten. D’Angelo di Giulianova. Non so se rimarremo uniti. Io sto sempre bene in salute. Se ricevete tutte le mie cartoline o lettere direte che sto esagerando nello scrivere; io approfitto tutte le volte che il Comando tedesco me ne dà la possibilità. Vi auguro ottima salute e B. Natale e Anno, a tutti e zii. aff.mo Giovannino



24 dicembre 1943 - Da Giovanni a casa



24.12.943

Carissimi, in aggiunta alla cartolina pari data vi comunico che questa sera parteciperò alla S. Messa di Natale, celebrata dai nostri cappellani nel campo. Mi comunicherò e pregherò il Signore per la vostra salute. Come vi dissi tra poco lasceremo Tarnopol per recarci altrove. Voi scrivetemi oltre che con le cartoline annesse, con cartoline vostre mettendo l’indirizzo e secondo le modalità che ormai conoscete. Spero riceverle.
baci Giovannino





27 dicembre 1943 - Da casa a Giovanni

Caro Giovannino nostro, dopo lunghi giorni di ansia, riceviamo tua lettera dopo tua ultima partenza e cartolina Colonnello con tuoi saluti, poi giorno di Natale tua cartolina del campo di concentramento. Coi tuoi scritti abbiamo fatto accoglienza come fossi tu in persona. Pregheremo sempre per te. Gli zii sono in casa di Alfredo, la cui famiglia è in campagna. Ciò per comodità dello zio. La sera ci riuniamo e ti ricordiamo. Bacino e abbracci. Ti benedico tua mamma papà Dina Franco stiamo bene
Argia Giselda Domenica Umberto Clarice Irma Concettina Italia Fernanda - Invia bollett. Pacco



10 gennaio 1944 - Da Giovanni a casa



10 gennaio 1943

Carissimi, non sono più a Tarnopol bensì a Biala Podlaska, la “T” che mettevo nell’indirizzo non è più necessaria. Prenderete nota del nuovo indirizzo segnato nella cartolina di risposta. Biala trovasi nella Polonia di N-E, ad est di Varsavia. Sto benissimo nello spirito e nel fisico. A Biala ho trovato Vincenzo Lisciani, Torelli, Croce, Fanghella, Sorgi, Pensieri e Fini, il marito di Irma Marconi, nostra parente. Essi hanno tutti ricevute notizie da casa, io no; spero di riceverle. Scrivetemi spessissimo, oltre che con le cartoline di risposta prescritte, altre lettere. Fini le riceve ugualmente. Chiedete ad Irma M. Io sto sempre ben, così mi auguro di voi. Baci a tutti. aff.mo Giovannino



20 gennaio 1944 - Da Giovanni a casa


20-1-943 Carissimi, vi scrivo per la seconda volta del nuovo campo di Biala-Podlanska ad est di Varsavia. Anche qui ho trovato una buona sistemazione. Anche per il mangiare sto meglio e poi, essendosi sviluppato in me un altissimo e squisito senso filosofico, tutto ormai mi sembra buono e bello. Però la mia filosofia va un po’ in ribasso quando penso che sino ad oggi, pur avendovi scritto da Tarnopol per la prima volta in data 10 novembre, non ho ricevuto un vostro scritto. Sicché da quando partii da Teramo, 3 settembre, non ho più notizie. Mi auguro che stiate tutti bene e che il peso della guerra vi sia molto lieve. Nella mia precedente vi comunicavo i nomi di alcuni teramani che ho trovato a Biala (Vincenzo Lisciani, Torelli, Croce, Fanghella e Fini, marito di Irma Marconi). Da Teramo solo Sorgi e Fini hanno ricevuto notizie dei familiari, gli altri, compreso io s’intende, finora nulla. Comunque tutti in salute ed ancora in gamba. Provate a scrivermi oltre che col foglio annesso altre lettere libere, copiando bene l’indirizzo. Di Carlo avete notizie? A Teramo la vita procede tranquilla? Zio Umberto e zia Clarice come stanno? Le Comari? Pur essendo solo quattro mesi e giorni mi sembra di mancare da Teramo da cinque secoli. Fernanda, Italia, Concettina che attività svolgono? Le scuole sono chiuse? Papà è tranquillo nella sua attività commerciale? Donna Annunziatina non si preoccupi di me perché sto bene. Baci a voi tutti con Franco e Dina. aff.mo Giovannino



21 gennaio 1944 - Da casa a Giovanni


21 gennaio 1944

Carissimo, il tuo secondo scritto e cartoline del 12 e 13 dicembre ci sono giunti ora. Dici di avere spedito il bollettino del pacco che non ancora riceviamo. Il Signore possa darti la forza e il coraggio di attendere. Tu che sempre hai avuto un alto senso del dovere sarai certamente protetto dall’Angelo Custode e il mio augurio è di poterti avere presto fra noi per godere uniti le gioie della famiglia. Non preoccuparti che grazie a Dio stiamo tutti bene e lavoriamo tranquilli. Tuo padre ha visto il papà di Marcozzi e anche lui ha ricevuto scritto dal figlio e gli dice di essere con te. Aggiungi di andare altrove. Possa questo mio scritto raggiungerti e possa tu stare sempre meglio. Scrivici sempre, curati il più che ti sia possibile. Carlo scrisse alcune lettere, poi non abbiamo ricevuto più niente, né sappiamo dove sia. La notte di capodanno mentre eravamo con gli zii Clarice e Umberto, Irma in casa di Gelasio presenti anche Maria, Giuliana e Anna fuori scese un’abbondante nevicata che ancora scompare del tutto. Gli zii sono sempre di fronte a noi. Dina e le sorelle ti scriveranno a parte. Hai ricevuto la nostra prima risposta. Grazie degli auguri che ti ricambiamo di cuore, abbracci, bacioni e saluti cari da tutti, zii e comari affma mamma papà



22 gennaio 1944 - Da Dina a Giovanni



La sorella Diana con il piccolo Franco Eugeni,
matematico e docente universitario


Teramo 22 I-944

Caro Giovannino, le tue lettere ci procurano sempre un immenso piacere e le leggiamo e rileggiamo. Peccato che tra l’inviarle e il riceverle passi sempre troppo tempo. Carlo è rimasto bloccato nell’Italia Merid. e di lui quindi nessuna notizia. Pensa la mia ansia. Franco cresce e diviene ogni giorno più loquace. In salute stiamo tutti bene, comprese le comari. Bacioni. Dina



26 gennaio 1944 - Da Giovanni a casa


26 gennaio 944

Carissimi, la presente è la decima che vi scrivo in tutto il mio periodo d’internamento. E’ la terza che vi scrivo da Biala Podlaska, perché, come vi ripeto, non sono più a Tarnopol. Ripeto che la “T” non è più necessaria negli indirizzi di risposta. Scrivetemi quanto più potete. Prendete contatto con Irma Marconi, moglie di Fini che è con me. Stiamo bene. Il Padre Eterno mi protegge e sto sempre bene. A Teramo avete avuto visite di aerei nemici? Così risulta da una cartolina pervenuta a Sorgi. Quali conseguenze? State bene? Trasferitevi, se del caso, a Rocciano o altri paesini. Assicuratemi. Baci. Giovannino



1 febbraio 1944 - Da Giovanni a casa


Biala Podlaska 1 febbraio 1944. Carissimi, da voi ancora nessun scritto. So bene che la colpa non è di nessuno. Vi confesso che scrivo la presente con una buona dosa di scetticismo perché non so se vi perviene, se le precedenti vi siano pervenute il che per me sarebbe già di somma soddisfazione sapendovi discretamente tranquilli nei miei riguardi. Sarei realmente addolorato se nulla di me dal 3 settembre sino ad oggi sapeste; nel qual caso i miei scritti altro non sarebbero che dei soliloqui e delle considerazioni e comunicazioni trasmesse e ripetute al mio stesso spirito. Bando a tutti i dubbi e desidero completare la presente con fiduciosa attesa e sano realismo. Mi dicono alcuni miei paesani che a Teramo quest’anno sii è ripetuta la famosa nevicata del 1929, nevicata che sarebbe stata accompagnata da una vera bufera. Vera ironia! Io che sono abbastanza a nord di questo tormentato mappamondo mi trovo quasi in un’atmosfera primaverile, atmosfera che si riflette, immediatamente, nel mio animo. Vi ripeto sto bene. Tra poco, molto probabilmente, mi sposterò anche da Biala. Voi scrivete comunque sempre all’indirizzo scritto sulla presente. Tante volte mi son dimenticato di suggerirvi di rispondermi, quando scrivete col presente foglio di risposta, scrivendo con la matita copiativa. Provate a scrivermi anche lettere ordinarie che forse mi perverranno. Parlate con Irma Marconi, moglie di Fini e nostra parente. Io vi ripeto spesso le stesse cose perché non so quale scritto possa pervenirvi per primo. Come desidero vostre notizie. Vi auguro a tutti buona salute. Non dimenticherete di dare mie notizie a zio Umberto e a zia Clarice ai quali darete i miei più affettuosi saluti unitamente a tutte le persone che mi sono care.
aff.mo Giovannino



11 febbraio 1944 - Da Giovanni a casa


11 febbraio 944

Carissimi, purtroppo sino ad oggi ancora non ho ricevuto un vostro scritto per quanto abbia io scritto la prima volta il 10 novembre s.s. Vivo perciò nella speranza: mi auguro soprattutto che ognuno di voi goda ottima salute. Io sto sempre bene. Da Tarnopol ci spostammo a Biala Podlaska e fra qualche giorno lasceremo pure Biala. Voi scrivetemi secondo l’indirizzo segnato in cartolina sino a nuove comunicazioni. Vi abbraccio tutti affettuosamente insieme con gli zii e comari. Giovannino



21 febbraio 1944 - Da Giovanni a casa


Biala Podlaska 21 febbraio 943. Carissimi, fra poco lasceremo il campo di Biala per recarci altrove dove staremo senz’altro meglio. Come desidererei vostre notizie! Fino ad oggi ancora non ricevo un vostro scritto. Io è la tredicesima volta che vi scrivo. Come inverno me la passo abbastanza bene perché il freddo non è stato così intenso come credevo. Alcuni di Teramo, e dei quali già vi ho fatto il nome in precedenti lettere, hanno ricevute notizie dei loro, ed io invece, il solito sfortunato, niente. Dedico il tempo nella lettura. Di Carlo avete notizie? Mi raccomando perché prendiate le misure precauzionali che le circostanze richiedono. Se del caso recatevi a Rocciano o in qualche altro paese vicino Teramo. Vegliate bene le cose e non consideratele con leggerezza. Ho la forza di sopportare tutto, ma desidero quando la bufera sarà passata ritrovarvi tutti e bene. Papà come va col commercio? L’attività delle sorelle in che cosa consiste? A zio Umberto e zia Clarice darete sempre mie notizie e miei saluti. Ricordo con nostalgia i bei giorni, sia pure pochi, trascorsi in intimità e anelo molto a rivivere una vita familiare. Perdonate il mio periodare troppo alla carlona. Debbo d’altronde evitare le cancellature e quando ho scritto non posso correggere nulla. Sarà una vera gioia per me poter leggere un vostro scritto. Ricordatemi a tutti e salutatemi tutti. Baci aff.mo Giovannino



21 febbraio 1944 - Da casa a Giovanni


Giovannino caro, spero che ora avrai ricevuto le nostre risposte alle tue lettere e cartoline, forse avranno ritardato per il tuo cambiamento di posto (...) dice che da più di due mesi non riceve scritti e ora riprenderà a scrivere...



24 febbraio 1944 - Da Fernanda a Giovanni



Teramo, 24-2-944 XXII

Carissimo fratellino,
È già tardi e gli altri sono a riposare, ma io ho preferito ritardare un po’ il mio sonno per trattenermi spiritualmente con te. Voglio sperare che questa mia venga a raggiungerti ed a portarti il mio pensiero costante.
Ci dici sempre, che stai benissimo nello spirito e nel fisico, ma a volte vorremmo sapere qualcosa di più. Hai portato con te indumenti personali oppure hai bisogno di qualche maglia? Il clima lì dovrà essere assai rigido.
Non c’è mai pervenuto quel famoso bollettino e non ci è possibile mandarti qualcosa da mangiare. Sarà andato perso? Cerca di inviarne un altro, appena ti sarà possibile. Qui la vita procede sempre con lo stesso ritmo. Le scuole sono aperte, ma l’orario è ridotto. Gli zii sono sempre vicino a noi e parliamo spesso di te. Le comari stanno bene e ti salutano, così pure quelli di casa. Italia insegna a Canzano e ti scriverà il più presto anche lei. Il tesorino di Franco, cresce sempre più, dovresti vedere com’è carino quando racconta Pinocchio. E poi è anche latinista, sai?
Con la speranza di poterti al più presto rivedere ti bacio ed abbraccio con infinito affetto.
Fernanda

Ti pensiamo sempre e preghiamo per te, fratellino cara.
Baci, baci
Concettina

P.S. Non abbiamo più avuto notizie di Carlo.



4 marzo 1944 - Da Giovanni a casa


4 marzo 1944

Carissimi, sono ancora a Biala Podlaska, che prima o poi lasceremo. Sino ad oggi non ho ricevuto nessun scritto da parte vostra e ciò mi rattrista. Vi raccomando di prendere misure precauzionali e se del caso lasciate Teramo e recatevi in qualche paese vicino. State tutti bene? A Teramo come si sta? Io sto bene e poi la primavera che si avvicina mi rende meno pesante la lontananza dall’Italia. Baci a tutti aff.mo Giovannino



5 marzo 1944 - Da Giovanni a casa


5 marzo 944

Carissimi, anche oggi mi è consentito scrivere. Il mio pensiero è sempre vicino a voi e il potervi rivedere un giorno mi sembra il più bel sogno della mia vita. Come desidererei rivedervi e riabbracciarvi. Ricordatemi a zio Umberto, a zia Clarice, alle comari e a tutti quelli che mi vogliono bene. Date loro i miei saluti più affettuosi ed il mio costante ricordo. Un giorno ci rivedremo e ci riabbracceremo. Baci a tutti aff.mo Giovannino



8 marzo 1944 (data del timbro) - Da casa a Giovanni


Carissimo, questa che dici essere la terza che scrivi da Biala, è la seconda. Tutta la corrispondenza di Tarnopol ci è giunta compreso il bollettino. Ci informeremo se sarà ancora utile. Ci commuovemmo molto per le tue del 24 dicembre (...) Ti sogniamo sempre e anche noi tutti desideriamo ardentemente riabbracciarti al più presto e averti sempre con noi. Noi tutti bene. (...) di passaggio. Per mezzo di Fernanda tanti saluti a Sorgi dalla sua signora. Non preoccuparti per noi. Possa presto giungere il sospirato giorno in cui tutti possiamo riunirci in un abbraccio fraterno. Di Giuseppe il figlio del prof è con te? Fini scrive che forse andrete in Italia. E’ vero? Baci da tutti aff.mi mamma e papà



10 marzo 1944 - Da Giovanni a casa


10 marzo 944

Carissimi, ieri con grande gioia ebbi per la prima volta vostre notizie da parte di Fini. I vostri scritti non mi sono ancora pervenuti. Il sapervi tutti bene mi rende felice e ieri mi sentivo più sollevato. Ero diventato scettico e scrivervi mi sembrava essere diventata una cosa sterile ed inutile. Ora tutte le speranze mi si sono riaccese anche perché so che voi ricevete mie cartoline. La presente è l’ottava da Biala e la quindicesima di tutta la serie che vi scrivo. Io e Fini stiamo bene in salute. Baci a tutti
Giovannino



11 marzo 1944 - Da Giovanni a casa


Carissimi, il 25 marzo è l’onomastico della carissima Donna Annunziatina ed a lei invio i miei più fervidi e sinceri auguri, infiniti baci ed abbracci. Ho avuto per la prima volta vostre notizie da Fini e sono più contento. Siamo ancora a Biala ma prima o poi partiremo. Voi scrivetemi sempre all’indirizzo indicato in cartolina. Scrivete anche delle lettere, può darsi che mi giungano. Io e Fini benissimo Baci a tutti
Giovannino



16 marzo 1944 - Da Giovanni a casa


Biala 16 marzo 1944. Papà, mamma e sorelle carissime, oggi finalmente la mia riaccesa speranza, dopo la notizia datami da Fini, si è tramutata in realtà. Ho ricevuto un vostro scritto e precisamente una cartolina di risposta, tipo regolamentare. I bei caratteri corsivi di mammà erano alterati un po’ sia perché scritti a matita e sia perché non corsivi per occupare il minimo spazio possibile ed utilizzarne il massimo. Comunque voi potete immaginare la mia gioia. La cartolina porta tue timbri di Teramo, l’uno in data 12 e l’altro in data 21.2.c.a. limiti di arrivo e di partenza da Teramo. Il 21 di questo mese e certamente entro il mese lasceremo Biala. La corrispondenza non dovrà quindi, a cominciare dalla presente, essere più inviata a Biala bensì alla destinazione che io, appena possibile vi comunicherò. Difatti a tergo della lettera al posto di Biala P. è segnato Siedlce (dist. Warschau) ma questa non sarà la nostra prossima destinazione e non ha quindi nessun significato. Quando io vi darò comunicazione con la matita copiativa cancellerete Siedlce (distr. Warschau) e segnerete l’esatto indirizzo. Queste sono disposizioni del comando tedesco. Dal nuovo campo vi invierò il bollettino dei pacchi, per quando adesso dal punto di vista alimentare sto meglio. Noi teramani stiamo tutti bene in salute. Provate a scrivermi lettere ordinarie, può darsi che mi giungano. A Fini pervengono, Irma può dirvene qualche cosa. Sono realmente lieto di sapervi tutti bene. Saluti agli zii, alla sig. Irma, comari. Avete notizie di Carlo? Bacettini su misura a Franco, il quale ora sarà un giovincello. A Teramo come va la vita? Siate prudenti. Attenzione agli allarmi aerei. Prendete misure precauzionali. Baci ed abbracci a voi tutti aff.mo Giovannino





31 marzo 1944 - Da Giovanni a casa


31 marzo 944

Il giorno 25 corr. abbiamo lasciato Biala per raggiungere una destinazione migliore nella giornata del 28. Nel nuovo campo son venuti con me Fini, Vincenzo Lisciani, Torelli, Sorgi. Quivi, ho saputo che trovasi anche il Cap. Rotini già federale di Teramo che andrò a salutare in questi giorni con gli altri paesani. Stiamo tutti bene. Il nuovo indirizzo è: Stalag.XIII.D-Block 7.a DEUTSCHLAND (Germania). Auguri per la Santa Pasqua a voi, agli zii, Irma, comari, sorelle e nipotino. Sono più che felice adesso. Abbracci aff.mo Giovannino



aprile 1944 - Da casa a Giovanni


Giovannino caro, tutta la tua corrispondenza ci è giunta. Vivi tranquillo per noi. Possa il sogno più bello della tua vita avverarsi al più presto. Noi tutti bene. Gli zii, presso di noi, ti ricordano come noi. Abbracci, baci, saluti da tutti noi, comari e parenti. Pregheremo per te. aff.mo papà e mamma.



2 aprile 1944 - Da casa a Giovanni


Teramo 2 aprile 944 - Le tue lettere ci giungono quasi puntualmente e ci sono di grande conforto. Pensa però quanto ci addolori il saperti ancora senza nostre notizie. Noi abbiamo sempre risposto alle tue care lettere. Crediamo che non ti sono giunte per i continui cambiamenti di residenza a cui sei sottoposto. Speriamo almeno che possa ricevere qualche nostra nuova prima di cambiar sede di nuovo. In salute stiamo tutti bene. Il commercio va discretamente e la vita, rispetto ai tempi, è abbastanza tranquilla. Fra una settimana sarà la S. Pasqua ma pensa come potrà trascorrere per noi questa Santa Festa, pensando che tu sei lontano, che di Carlo non si hanno ancora notizie. Solo la speranza di poterci un giorno riunire ci sorregge e ci dà la forza di sopportare il momento presente. Già ci è di conforto il sapere che andrai in un posto migliore, che il clima è stato benigno.

Aggiungo io due parole, mio caro Giovannino. Stiamo tutti bene, gli zii ti salutano tanto caramente. Altro non desideriamo che riabbracciarti al più presto. Anche da zia Antonietta sappiamo che tu non ricevi nostri scritti. Speriamo che ti giungano. Baci cari da tutti aff.mo
mamma e papà Federico Adamoli



23 aprile 1944 - Da Giovanni a Umberto e Clarice



Feldpost 82170, 23 aprile 944

Carissimi zii,
già sarete al corrente delle mie peripezie da parte dei miei. Vi ricordo sempre con molto affetto, desidererei ardentemente rivedervi, poter comunicare delle idee con voi, trascorrere ancora qualche attimo di vita felice ma tutto ciò mi sembra un sogno e mi sforzo, alcune volte, di allontanare il pensiero delle cose care per non sentirne ancora di più la privazione e la lontananza. Dalla Polonia sono stato trasferito insieme con altri in una località della Germania dove vivo abbastanza bene e nell’attesa che il sogno diventi realtà. Da casa, sino ad oggi ho ricevuto una sola cartolina e ciò per le note difficoltà nelle comunicazioni. Se mi scriverete e mi procurerete un immenso piacere il mio indirizzo è il seguente: Oberleutnant Adamoli Giovanni - Feldpost 82170. Potete scrivermi con lettera ordinaria. A Teramo come procede la vita? Sono desideroso di avere vostre notizie e notizie di Irma. Papà ed i miei stanno bene? Li vedete spesso? Vi prego di volermi dare anche loro notizie. Nell’attesa di un vostro scritto vi abbraccio e vi saluto affettuosamente unitamente ad Irma
aff.mo Giovannino


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