Frammento di un diario scolastico - anno 1925 circa
VENERDI’ 7 MARZO - Questa mattina il signor maestro ha corretto i diari della II squadra. Ci ha fatto fare un racconto sulla lavagna noi abbiamo corretto. Ha sentito la geografia. Abbiamo letto nel libro di lettura. Giochi barbari antichi e moderno ed ho osservato il cuore degli gladiatori che uccidevano le persone per far divertire il popolo romano.
Questa sera abbiamo fatto la geometria. Poi ci ha fatto fare un problema. Ha sentito il riassunto del capitolo letto questa mattina. Abbiamo cantato l’Inno di Mameli.
SABATO 8 MARZO - Questa mattina il signor maestro ha chiamato un mio compagno a fargli scrivere un racconto e noi correggevamo. Ho sentito la grammatica: Pronomi congiuntivi. Ci ha fatto scrivere: La palestra e l’abbiamo cantato. Questa sera il signor maestro ha sentito: Decalogo igienico scolastico. Abbiamo cantato: L’Inno di Mameli, Alla Bandiera Italiana, Il saluto alla Bandiera, La leggenda del Piave e La palestra.
LUNEDI’ 10 MARZO - Questa mattina il signor maestro ha chiamato un ragazzo a far scrivere un racconto. Nel libro di lettura abbiamo fatto l’analisi grammaticale.
Questa sera il signor maestro ha chiamato un ragazzo e gli ha fatto scrivere i numeri sino ai milioni ed i numeri decimali. Abbiamo cantato La palestra.
MARTEDI’ 11 MARZO - Questa mattina il signor maestro ci ha sentito la storia: I Gracchi. Ci ha spiegato la storia: Mario e Silla. Abbiamo corretto la letterina.
Questa sera ci ha fatto fare un esercizio ma ce l’ha fatto finire a casa. Abbiamo fatto la coniugazione dei verbi e abbiamo contato: La Palestra. Suonata la campanella siamo usciti contenti dalla scuola.
MERCOLEDI’ 12 MARZO - Questa mattina il signor maestro ci ha fatto fare lezione di lingua. Ci ha sentito vegetali e ci ha assegnato: fruttifere, tessili ecc. per il martedì prossimo. Abbiamo letto: Il calamaio e la persona e l’ha fatto riassumere da un ragazzo.
Questa sera abbiamo fatto un esercizio e poi ce ne ha assegnato un’altro per casa. Abbiamo cantato: Il saluto alla Bandiera e La palestra.
GIOVEDI’ 13 MARZO - Questa mattina appena mi sono alzato ho fatto la pulizia personali ho fatto colazione ed ho fatto i lavori di scuola. Ho giocato con le sorelline e facevamo a nascondino, giro tondo e il giuoco di S. Michele. Appena tornato il babbo abbiamo mangiato.
Questa sera sono andato alla “Cetra” e non si e fatto perché c’era un concerto. Io sono stato a sentire e poi sono tornato a casa.
Giovanni con il grande amico dell'infanzia, Renato Molinari,
futuro partigiano fucilato a Rivoli nel 1945
Un tema scolastico:
Le mie birichinate nella spiaggia di Silvi
Saggio
Quest’anno come al solito sono andato al mare ed ho fatto amicizia con un ragazzo di nome Renato. Quanti divertimenti! Quante birichinate abbiamo fatte insieme.
Una volta stando sulla spiaggia costruimmo una bella pista e ci facevamo fare le corse delle automobili che erano rappresentate da tante palline. Com’era divertente!
In un momento ci trovammo accerchiati di ragazzi che erano rimasti incantati a guardare il nostro gioco. Come facevamo per farli andare?
Un’idea mi venne e senza dire niente al compagno che era inteno a fare le corse, scrissi sulla sabbia: “I fessi possono stare a vedere”. I ragazzi per non appartenere a quella categoria se ne andarono e noi seguitammo il nostro gioco.
Passò un prete e si mise a guardare; dopo si mise gli occhiali, forse per ammirare com’era fatta la pista, ma appena lesse l’avviso seguitò la sua passeggiata lungo la riva del mare.
Dopo io e Renato ci salutammo e tornammo alle nostre case. Un altro giorno facemmo un trabbocchetto molto grande, e dopo ci mettemmo all’ombra di un casotto per vedere chi doveva fare quel piccolo salto.
Per la spiaggia passeggiavano: un uomo, che somigliava a Vittorio Emanuele II e la moglie con un marmocchio in mano.
Ad un tratto la moglie del re galantuomo cadde nel trabbocchetto. Questi andò per farla risalire ma ci cadde anche lui perché il trabbocchetto non s’era rotto in tutto. Certamente in cuor suo disse: “Qui ci siamo e ci resteremo”.
Noi stavamo costruendo un altro trabbocchetto quando vedemmo Vittorio Emanuele correrci incontro gridando: “Brutti stupidi cretini!!!...” Noi lo ringraziammo, gli contraccambiammo i titoli e dopo fuggimmo.
Poi facemmo un bel castello e sotto c’era una bella fossa. Passa un marinaio ed io per aizzarlo gli dissi: “Tu se rompi questo castello, io ti rompo il muso”.
Quello per farmi un dispetto andò a rompere il nostro bel fatto ma cadde nel fosso.
Il marinaio se ne andò mortificato e noi fuggimmo coraggiosamente.
Vi sono tante altre birichinate ma le più belle sono questo che ho narrate.
Giovanni Adamoli
[ Il Regio Istituto Tecnico di Teramo dal 1875 al 1924 ] - [ Annuario 'V. Comi' 1926-27 ] - [ Annuario 'V. Comi' 1927-28 e 1928-29 ]
Il fatale incontro di Giovanni con l'Istituto "Vincenzo Comi" avviene nel 1929...
Una pagella
Giovanni dimostrava un buon rendimento scolastico, tuttavia era già evidente una certa cattiva predisposizione nei confronti dell'attività fisica. Egli non ha mai amato gli sports: unica eccezione per pugilato ed ciclismo. Fu un grande tifoso di Costante Girardengo!
Giovanni in bicicletta con amici (è il secondo da destra)
Il rendimento musicale sembra in crescendo, anche se questa pagella musicale ci rivela una piccola sorpresa... Il futuro cultore della disciplina seppe essere anche un fanciullo irrequieto!
L'università a Genova
L'attaccamento nei confronti dello studio è diventato già notevole durante il periodo trascorso a Genova per gli studi universitari (Il Regio Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali di Genova) . Gli appunti giovanili che seguono, nei quali vengono fissati in nove punti il programma di studio, rendono in maniera eloquente l'idea di quali fossero i propositi di Giovanni per il suo futuro. Colpiscono alcune misteriose frasi intenzionalmente stenografate: 1° (STENOGRAFATO) - 2° (STENOGRAFATO) 3° Coordinare la Geografia Econ. alla Economia Politica ed a questa ancora la Matematica e Statistica per essere preparato alla Economia pura matematica (STENOGRAFATO) - 4° Essere al corrente di notizie politiche sempre, mediante l’uso dei giornali, frequentando il Gabinetto di Geografia -
5° Formarmi in modo assoluto una cultura nella Storia tutta ed Italiana (da conoscere a perfezione le opere principali: su ciò però tornerò decisamente dopo questi 4 anni di Università, per mettermi a studiare anche il Latino ed avere nozioni almeno di Greco). Per la Filosofia e Pedagogia penserò in un secondo tempo ancora. - 6° Studiare a perfezione la storia della diplomazia e tale studio da iniziarsi il più presto possibile. Chiedere informazioni a Venezia. - 7° Iniziare uno studio serrato (sin da quest’anno) di Inglese e Francese, mantenermi con nozioni almeno di equilibrio, in Tedesco: sullo Spagnuolo penserò in un secondo tempo, comunque non perderlo di vista. Sull’Inglese e Francese debbo mirare a saperle parlare; per il Tedesco come pure per lo Spagnuolo (e questo ripeto in un secondo tempo) conoscere la grammatica con una certa dignità e saper tradurre. Parlare queste ultime anche in un 3° o 4° tempo. - 8° Punto d’arrivo: a 30 (STENOGRAFATO) continuare poi, s’intende, anche altre. - 9° Cominciare con l’acquistare una base di cultura nelle Scienze Econom. e Comm. tutte; e nozioni in genere nel modo più preciso possibile sin da quest’anno. Studiare razionalmente e mirare sempre al massimo: in particolare Diritto priv. per luglio ed Economia per ottobre. Ciò stabilirò in un programma speciale per la scuola, che farò all’inizio dell’anno scolastico. G.A.
Ai tempi dell'università il rapporto di studio con il violino si è già interrotto, ma il distacco dalla musica non è affatto definitivo, perché questo amore lo accompagnerà per la vita intera. Così scrive da Genova ai genitori nel novembre 1934: "Un’altra cosa: quel mio povero violino che lasciai indisposto l’avete mai fatto accomodare, mi diceste che lo mandavate dal Prof. Righetti? (Di questi anzi datemi un po’ l’indirizzo preciso perché voglio mandargli una cartolina). Il violino desidererei trovarlo, questo si “al mio ritorno”, guarito: perché non vorrei considerarlo del tutto perduto. L’arte secondo me è una cosa soggettiva, quindi il violino è sufficiente che basti a soddisfare me stesso, non dovrò fare certo delle serate musicali come il mio passato artistico (!!...) ricorda con orgoglio, con entusiasmo e quello che più conta con gloria." Ma gli studi incombono, e la responsabilità è grande, soprattutto per l'impegno economico che i genitori sono costretti ad affrontare. A Teramo la situazione finanziaria non è certamente rosea...
[Corrispondenza genovese]
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