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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   CAPITOLO II
   3
   chiuso per volere della polizia. Giornalmente accadevano collisioni tra i cittadini e la forza armata. Nobili, borghesi, plebei, erano tutti uniti, senza distinzione di classe, nell'odio contro allo straniero.
   Cito, ad esempio della fratellanza d'animi, quanto accadde ad alcuni miei parenti ed amici. In uno dei soliti tafferugli, Carlo Prinetti, Manfredo Camperio, Enrico Besana, Carlo Battaglia si erano spinti innanzi con i più scalmanati. Dispersi dalla polizia, ripararono in una osteria, e, fra le apostrofi clamorose e lo scambio di giuramenti di solidarietà, vennero, coi numerosi presenti, tracannati parecchi boccali di vino. All'ora del redde rationem, Prinetti, con aria distratta, dice sottovoce al Camperio:
   — Paga tu, aggiusteremo poi i conti. —
   Camperio bisbiglia la frase a Battaglia, che in sordina la ripete a Besana. Si guardano in faccia.... Nessuno dei quattro aveva un soldo in tasca. Correvano tempi « in cui i padri erano ai figli scarsi ».
   Mentre agli altri tre si allungavano i visi, Camperio giovialmente sballava chiacchiere per tenere a bada la brigata, e ritardare il momento critico. Finalmente finge di frugare nelle ta-