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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   tensa allora che oggi, perchè i mezzi di comunicazione, limitati alle vetture Sturini e al barchette sul Naviglio, costringevano gli studenti tutti a rimanere in città durante l'anno. Quando perciò all'esuberanza degli spiriti giovanili si aprì lo sfogo della preparazione alla lotta contro allo straniero, vi ci entrammo coll'ardore solito alle scolaresche universitarie.
   La città di Pavia, nota pel suo patriottismo, si prestava mirabilmente a favorire i nostri bollori; giacché quei cittadini arditi, fieri, un po' spavaldi, ma altrettando saldi, più che lasciarsi trascinare da noi giovanotti a reagire contro alla tracotanza austriaca, ci eccitavano con l'esempio e ci capitanavano.
   Nel comune abbonimento per l'oppressore si dileguò l'antagonismo tradizionale, che aizzava alcuni ceti popolari contro gli studenti, e nacquero invece fra questi e i patriotti pavesi cordiali relazioni, nelle quali gli studenti portarono il buon volere e lo slancio della gioventù, i pavesi la fermezza della virilità, l'esperienza e il consiglio. Tali vincoli fra i due elementi an-daron poi, nei convegni e nei banchetti, sempre più stringendosi, finché le campagne li resero ultimissimi; infatti, tanto nei Cacciatori delle