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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   CAPITOLO II
   27
   fermarono titubanti, e poi retrocedettero. Avuto il comando, al grido di « Savoia! » ci precipitammo per la china ad inseguirli, e con tale slancio, che subito sparì dai nostri petti quel ribrezzo, con cui il coscritto saluta, chinando il capo, le prime palle, che sibilano al suo orecchio.
   Il nostro ardore fu calmato dalle scariche micidiali di una batteria, che ci si parò di fronte. E toccò a noi retrocedere. E da allora, con assidua vicenda, per più di sei ore, si combattè senza posa fra il rullìo dei tamburi e il fragore delle artiglierie, attaccando e inseguendo, fermandosi e ritirandosi, secondo che più ingrossavano i nostri o gli austriaci, secondo che gli accidenti del terreno erano a noi od a loro favorevoli, giacché l'azione si svolgeva fra colline e avvallamenti, fra campagne e selve intramezzate da ogni sorta di ostacoli.
   Il nostro vecchio colonnello Massa fu presto ferito ad un ginocchio e venne trasportato via. Lo udii gridare dalla portantina, su cui l'avevano adagiato : « A l'è ferì 1' vost courounel, avanti granatié, evviva '1 Re ». Quanto al generale Scozia, non lo vidi che un istante, presso a un cascinale.