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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   man presso Wasla), e con l'intima convinzione di redimere dal peccato e salvare sè stessi e l'umanità con la preghiera, con le mortificazioni, con l'austerità della reclusione. Ebbero per mia figlia, che ci seguì per tutto liberamente nella orbita del recinto, le più delicate e rispettose attenzioni. Avendole un monaco regalata una rosa, gli altri, gelosi, a gara le presentarono fiori, e a gara cercarono di accontentarla.
   Dopo tre giorni di soggiorno ci congedammo da quella pia gente, accompagnati da espansivi auguri e ci avviammo al ritorno per via diversa da quella percorsa. In sei ore si giunse sulla riva del golfo di Suez, che costeggiammo poi sempre, sino a Suez. Il paesaggio, in questa seconda fase della nostra peregrinazione, non rassomigliava affatto a quello di prima. Camminavamo su di una striscia di spiaggia che si allarga, si restringe e sparisce secondo che le pendici dell'alta catena di montagne che sorpiomba a ponente, più o meno si protende nel mare. Di rimpetto a noi si disegnavano le vette del Sinai; e nel mezzo del golfo vedevamo i vapori che navigavano verso l'oceano Indiano. Le arene erano sparse di conchiglie di ogni specie e di ogni dimensione; i