|
|
Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
della Mecca, accessibile agli infedeli solo da quando, scacciati i Turchi, venne proclamato Re dell'Hedjaz, Hussein ibn Aly.
Gedda è abitata da musulmani fanatici. Gli uomini, dal tipo purissimo arabo, armati di pugnale e di yatagan in guaine d'argento, il capo avvolto in cuffie ornamentali, superbi, impassibili, neanche degnarono accorgersi della nostra comparsa. Neppur li commosse la vista di mia figlia, Lucy de Cramer, la seconda donna europea, al dire dei consoli, che avesse visitata Gedda.
La città, dal mare, si presenta con aspetto piuttosto imponente, per i grandiosi fabbricati allineati lungo l'approdo. Nell'interno, le finestre delle case, alte più piani, sono munite di musharabie leggiadramente intarsiale, dietro le quali, Dio sa quanti occhi, dagli harem ci scrutavano. Nelle vicinanze dell'abitato, è venerata la tomba di Eva, lunga di parecchi cubiti; quanto appena basta, secondo la leggenda, per » contenere il corpo gigantesco della nostra progenitrice. Nel bazar, oltre ai prodotti di manifattura araba e europea, vi è abbondanza di uva e di frutta, provenienti dal Taif, una collina dell'interno.