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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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   CAPITOLO XII
   - 283
   marino, ci avvertì, in tempo, di cambiare rotta; e fortunatamente senza incidenti potemmo sbarcare a Messina.
   * * *
   Un telegramma del senatore Mattioli Pa-squalini mi invitò a recarmi a Udine, avendo io chiesto, 'appena giunto in Patria, udienza da Sua Maestà.
   Il Re mi ricevette nellia sua cameretta monastica, di Villa Italia, e mi trattenne con quella semplicità contegnosa di Sovrano e di Soldato, che tanto lo rese amato e popolare fra i combattenti.
   Dopo aver parlato della Russia e dell'Egitto, mi mostrò {pianto costava in vite d'uomini, ogni avanzata; del primo reparto che attaccava si salvava il 10 per cento; del secondo il 40 per cento; del terzo ne soccombevano ben pochi.
   Mi narrò pure le gesta da leggenda del soldato Ravaneri, un mezzo tigrino portato dalla Libia dal generale Lequio, e soprannominato « lo specialista di aggressioni ». Costui, munito di un sacco contenente pugnale, rivoltella, scarpe di corda ed altri oggetti simili, si incaricava di