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Episodi vissuti Raccolti da G.A. Esengrini Giulio Adamoli Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329 |
CAPITOLO XIV
A Torino, dopo gli imponenti funerali del Duca d'Aosta, Re e Regina invitarono nei loro appartamenti privati, le Presidenze del Senato e della Camera. Fu una serata impressionante. Re Umberto, con accenti da cui si intuiva l'interna ambascia, rammentò le grandi qualità del Fratello, il reciproci) profondo sentimento di affetto, deplorò la perdita del consigliere prezioso. La Regina, della quale lo stretto lutto faceva risaltare la soave bellezza, pur sempre dignitosa, strappava le lagrime per l'intensità del cordoglio.
Ci disse delle testimonianze di sincera devozione avute dai Nipoti; del telegramma del Duca degli Abruzzi, allora in America, il quale malgrado la fitta al cuore per la perdita del Padre, chiedeva l'autorizzazione di rimanere al suo posto, per compiere il proprio dovere.
Re Umberto e la Regina Margherita, con delicatezza squisita, diedero in tal giorno, suprema prova della loro indissolubile solidarietà con la Nazione, associando al loro intimo dolore, i Rappresentanti di essa. E noi lasciammo le sale desolate, commossi sino in fondo all'animo, alteri della fiducia dimostrataci, e consci dell'alto suo significato.