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Episodi vissuti
Raccolti da G.A. Esengrini
Giulio Adamoli
Istituto Editoriale Cisalpino, 1929, pagine 329


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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   vedova, il cui marito era stato fucilato dalle truppe italiane, all'epoca del brigantaggio. Codesto gran signore belga aveva bensì scritto di aver avuto ingannata la buona fede di cattolico, quando fu chiamato a Roma, per combattere contro di noi; ciò non di meno la vedova non doveva trovarsi molto a suo agio presso la Re-s gina d'Italia.
   Citando strafalcioni di personaggi, la Regina disse di un ambasciatore, seduto a tavola al suo fianco, il quale le chiese:
   — E Vostra Maestà, da ragazza, a quale famiglia apparteneva ? —
   Non so a quale proposito, mi venne fatto di ripetere un fatterello, ben noto. I pezzi di artiglieria inviati dall'alleata al nostro fronte erano accompagnati da cannonieri inglesi; a questi si aggiunsero, per prestar servizio, artiglieri italiani. Gli inglesi si misero a trattare i commilitoni, d'alto in basso, con modi insolenti; e una buona volta i nostri, stizziti, diedero una solenne lezione, a furia di botte, ai forestieri. Da quel tempo la più cordiale armonia regnò fra i soldati italiani e gli inglesi. Questa citazione provocò il racconto di un aneddoto, da parte del conte Cossilla, che solleticò