Alla parete che potrebbe essere ciò che resta delle mura (foto 4), nel 500 fu addossato il palazzo ex Besozzi, ex De Curtis, ex convento delle suore Canossiane e oggi casa di riposo per anziani. Il materiale usato, grossi ciottoli di fiume, e la tecnica di costruzione erano completamente diverse dal resto della costruzione del palazzo Rebuschini. Perciò è probabile che dal muro che sorregge il piazzale dove sorge il faro, partiva un'ulteriore cinta di mura che arrivava sino al palazzo Rebuschini che è prospiciente l'attuale Piazza Garibaldi e un'ulteriore cinta muraria, costeggiante l'attuale Via Monfrini, giungeva sino all'attuale via Adamoli detta anche "portaccia"; questo nome come già detto avrebbe un senso!
In cima alla scalinata proveniente da Besozzo inf. inizia la Via S. Antonio, e costeggia a destra un'ulteriore tratto di un muraglione anche questo poggiante sulla nuda roccia, e sul cui piano, risultante dal riempimento con terra e con il livellamento della roccia (in alcuni tratti ancora affiorante), insistevano e in parte insistono ancora delle costruzioni, consistenti in quattro torri collegate fra di loro in modo da formare un "ricetto": due rivolte verso Besozzo Inf. e due verso Besozzo sup., prospicienti via S. Antonio; queste furono in seguito riunite formando un unico fabbricato che si è addossato all'attuale casa Pajetta. Delle due torri rivolte verso Besozzo inf. una ora è scomparsa (come si può vedere nella foto è già in parte abbattuta e sulla sommità ha un tetto obliquo), per far posto ad un'ala del palazzo Pajetta; si nota (foto 5) che la nuova costruzione (rettangolare) poggia sulle fondamenta della torre pre esistente. Alla quarta torre, tutt'ora eretta (foto 6), si vede chiaramente che in un epoca successiva alla sua costruzione, fu addossata un'ulteriore costruzione di pari altezza e leggermente più ampia da adibire ad abitazione, sicuramente di un certo pregio, come si può costatare dalla cornice in mattoni di una finestra risalente forse al quattrocento, che un recente restauro ha portato alla luce e che sapientemente ed intelligentemente si è voluto mettere in risalto; la facciata della torre più antica, rivolta all'interno del cortile, è lasciata ben in evidenza (foto 7).
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