Nello stesso cortile, in occasione di recenti restauri del fabbricato prospiciente la torre, è emersa una colonna a blocchi fatta con la pietra d'Angera, cittadina sulle rive del lago Maggiore (foto 11). La Signora che mi accompagna asserisce che all'interno dell'abitazione a cui è addossata la colonna ne esiste un'altra, che non mi è stato possibile vedere poiché l'appartamento in cui si trova è chiuso. Sicuramente si trattano di due colonne reimpiegate e tratte da altra costruzione esistente nella zona. Sembrerebbe provenire da un edificio religioso.
Inoltre, grazie alla cortesia del Sig. Pellegrini, attuale proprietario della parte più antica del castello, sono stato messo in contatto con una Signora di origine statunitense, che ha ricavato la sua abitazione in quelle che furono le stalle del palazzo Adamoli; questa mi ha mostrato che al primo piano, nella stanza che è stata adibita a cucina, in occasione del restauro è emerso quello che fu l'ingresso principale del castello tardo medioevale, (foto 11) molto probabilmente ostruito in occasione dell'ampliamento operato nel '400 per opera di Facino Cane.
Nel mio primo scritto sul castello di Besozzo, inizio la descrizione partendo dalla piazzetta (la portaccia) da cui si diparte la via G. Adamoli che porta al castello vero e proprio; qui recentemente un ottimo restauro (foto 13) ha riportato alla luce i muri originali di quella che si può considerare una torre. Di fronte a questo manufatto esiste il fabbricato di proprietà del Sig. Monfrini (foto 14), dove in occasione di una mia visita all'interno dell'abitazione ho notato che le scale per accedere ai piani superiori sono ripide e strette, e fabbricate con del materiale chiamato serizzo, lo stesso tipo usato nella casa di fronte e nella torre di cui ho parlato sopra; questo tipo di scale era progettato per la difesa, poiché poteva salirci una persona alla volta. Osservando attentamente l'immobile dalla piazzetta, si nota chiaramente la linea della giuntura fra questa che probabilmente era una torre e il resto del fabbricato, che costeggia in parte la Via Adamoli, sino a collegarsi al nucleo del castello Cadario
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