Teramo, 29 Aprile 1890
Carissimo Sperandio Arrigoni
Pettorano
In riscontro alla Vostra lettera che porta la data del 28 cadente
Aprile, vi do conferma che il posto per voi ci sarebbe ancora,
purché non mi dovessi far trovare di nuovamente senza di voi e
senza di un'aldro.
Vi fo sapere chiaramente come sta la cosa.
Io ho già cominciato con vostro cognato, solo a rimasto per
l'alloggio che non nè stato parlato, io compinai alla mesata
spiegandomi senza pensare ad altro.
Questa mattina poi unito alla vostra lettera mi viene un suo
cartolino dove mi diceva di aversi dimenticato a dimandarmi il
letto che io ci devo passare.
Solo qui potrei appoggiarmi, dunque ora sta a voi se hai piacere
venire questa è la circostanza che devi analizzare in te. Vos.
cognato e certo che si corteggia con la vedova perche mi dice che
per ora non si porta la famiglia, forse si vuole regolare prima
con me.
Intanto vi fo conoscere anche che tanto mio fratello come i figli
a tanto piacere di voi perche vi conosce a bastanza. Ora vi
raccomando non farmi trovare con degli imbicci appena ricevi la
presente, a qualunque costo mi rispondi subito un solo rigo e
farmi sapere se Lunedi vieni, così scioglie i patti con vos.
cognato. E gli scriverò quando venite voi, non aspettate
domenica per scrivermi deve essere subito. Vi saluto
G.nni Adamoli
P.S. I patti restano come furono stabiliti
* * *
Teramo, 6 Aprile 1890
Sig.re
Corinto Giacci Torre de' Passeri
In riscontro alla vos. stimata lettera del 5 corr. mese vi dico
che avrei piacere mi rimettessi anche voi il conto di cio che vio
ho dato e di quando mi hai dato per confrontare col mio conto e
vedere dove stanno questi sbagli.
Se ce qualche errori materiali non l'ho visto ancora, perciò
desidero un vostro conto, così mi regolero meglio. In quando poi
alle Conche che vi ho spedito uldimo mi dite che ce ne dieci
rotti: in due balle non sono moldi. Io vi rimise le Balle indere
come venne dalla Ramiera, [parola illegibile] a voi quando fosti
qui che vi pigliaste anche le balle indere? E così io vi rimise
le dette conche, voi che usate anche le Conche alla salmontina?
Vi riescono anche buone: un aldra volda poi vi fo la scelda
quelle rotte che conosco che non si possono lavorare vi li
toglie. Ora vi dirò del peso voi mi dite che io vi accuso il
Rame che ricevo di meno. Saprai bene che il Rame Vecchio, in
viaggio sfradda col buttare le palombe vengono sempre a
diminuire, mentre il Rame Cavo non suole diminuire, perche non ce
tara da cadergli.
Vi dico anche che ho una partita di caldaie di quelli sbucati che
si lavorano regolarmente, e del diametro da cent. 75 in sotto e
conche assortite, per la quandità di un 4 o 5 quintali. Se li
vuoi ve li cedo a Lire 42 di forgiatura per o/o chili. Mi farete
favore se mi procurate Mazzoni T.C. atti al maglio, occorrendomi
per fare la roba grande.
voldate
[scrive 'voldate', perché la lettera segue in altro foglio]
che ieri mi venne un'aldro lavorando per la ramiera cosi speriamo
di eseguire il lavoro con piu sveltezza e puntualita.
Mi farai sapere se tieni una partita di Ramina o gia la scaglia
del Rame quando si sbianga [parola illegibile] e mi farai sapere
anche se la tiene qualche aldri di costi che ne debbo fare una
buona ritirata tanto mi metto a squagliare mi converrebbe averne
molda e desidera anche sapere il prezzo in contanti ho pure se ci
vuole il Rame. Anzi mi potresti rimettere i cambionari col nome
indicato di ogni individui ho pure il N.ro e voi mi tenete il
nome.
Se desiderate questa roba che vi ho detto sopra mi scriverai
subito prima che la dovessi compinare con qualche altri, che son
solito a prendersela questa volta ho piacero di favorire a voi.
Attendo pronta risposta.
Vi saluto.
G.ni Adamoli
* * *
Diploma relativo a una medaglia d'argento di 1° grado conferita a Giovanni Adamoli per la sezione "Arti e Mestieri" per utensili in rame nel corso della Esposizione Provinciale Operaia di Teramo del luglio 1888
Teramo, 16 febb. 1892
Caro cugino Fortunato
Narro
Dopo tanto tempo di silenzio voglio rinnovare la nostra
corrispondenza per occasione d'un favore che qui appresso vi
chieggo.
Intanto vengo a farvi sapere l'ottimo stato della nostra salute
come pure spero di voi della sia vostra moglie e figli. Solo vi
fo sapere che Gelasio sta un po male senza poter sapere ancora
che sia la sua malattia. Solo sappiamo che non puole (?) di
lavorare che il medico ce lo ha proibito per lungo tembo.
Ora per causa di questa maledetta sfortuna che si e compinata ci
troviamo sfornito di un maestro in questa fonderia, e così mi
raccomando a voi volermi procurare un buon maestro che si bravo
lavorare all'uso delle nostre parta, fosse anche il cugino
Vittorio ne avrei piu piacere, a voi non ve lo dico perche so che
vi siete ritirato in casa. Del resto cercate voi di aiutarmi in
questa circostanza perche ho la fabrica chiusa e pago £ 125
mensile e poi vado a perdere la clientela. Ditemi se e buono il
cugino Leopoldo che sta in Toscana, a caso scrivetegli, del resto
pensate voi come meglio puoi. Fatemi sapere subito qualche cosa,
anche per la condizione. Di cio spendete per la corrispondenza vi
sarà tutto rivalutato. Vi ringrazio anticipatamente e vi saluto
a tutti anche per parte della mia famiglia vos. cugino
Giovanni Adamoli
(segue...)
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