Inoltre a Paganica operava sin dal 1848 un'associazione rivoluzionaria segreta, nota con il nome di "Comitato della morte", che si proponeva di diffondere nella popolazione il malcontento verso il governo, nella speranza del rovesciamento del regime.
I primi arresti vengono eseguiti nella notte tra il 30 e 31 luglio; farà seguito una lunghissima istruttoria, protrattasi per circa un anno e mezzo, che vede coinvolti tra accusatori ed accusati più di 400 persone. Tra i carbonari caduti nella rete borbonica, spregiativamente appellati nelle carte processuali demagoghi, riscaldati, prevenuti, figurano pure i due cognati di Giuseppe Adamoli: Isidoro Strina di Domenico, di anni 34, proprietario, decurione (3) e perito agrimensore residente a Tempera, anche se per l'esercizio della professione egli risiede abitualmente a L'Aquila, dove svolge consulenze anche per il Tribunale Civile; Ascanio Vicentini fu Bonaventura di Tempera, di anni 41, proprietario. Ascanio è cognato di Isidoro Strina, poiché ha sposato una delle sorelle di questi, Febronia, che le diede ben nove figli. (3) Nel Regno di Napoli il Decurione era un componente dell'amministrazione comunale. |