Lettere della Guerra dall'epistolario di famiglia

Dal 25 luglio 1943 alla liberazione, lettere di civili e militari

a cura di Federico Adamoli



24/02/1944, Fernanda Adamoli, Teramo

      Teramo, 24-2-944 XXII
      
      Carissimo fratellino,
      È già tardi e gli altri sono a riposare, ma io ho preferito ritardare un po’ il mio sonno per trattenermi spiritualmente con te. Voglio sperare che questa mia venga a raggiungerti ed a portarti il mio pensiero costante.
      Ci dici sempre, che stai benissimo nello spirito e nel fisico, ma a volte vorremmo sapere qualcosa di più. Hai portato con te indumenti personali oppure hai bisogno di qualche maglia? Il clima lì dovrà essere assai rigido.
      Non c’è mai pervenuto quel famoso bollettino e non ci è possibile mandarti qualcosa da mangiare. Sarà andato perso? Cerca di inviarne un altro, appena ti sarà possibile. Qui la vita procede sempre con lo stesso ritmo. Le scuole sono aperte, ma l’orario è ridotto. Gli zii sono sempre vicino a noi e parliamo spesso di te. Le comari stanno bene e ti salutano, così pure quelli di casa. Italia insegna a Canzano e ti scriverà il più presto anche lei. Il tesorino di Franco, cresce sempre più, dovresti vedere com’è carino quando racconta Pinocchio. E poi è anche latinista, sai?
      Con la speranza di poterti al più presto rivedere ti bacio ed abbraccio con infinito affetto.
      Fernanda
      
      Ti pensiamo sempre e preghiamo per te, fratellino cara.
      Baci, baci
      Concettina
      
      P.S. Non abbiamo più avuto notizie di Carlo.