23/06/1944, Gilda [D'Avanzo], Meolo
Carissimo Giovanni
con mia soddisfazione ho ricevuto unaltra (sic!) vostra lettera.
Non so come ringraziarvi del modo in cui vi fate partecipare al nostro grande dolore, è una cosa molto grave che certamente nessuno puo restare indiferenti.
Noi come già vi dissi ci troviamo a Meolo, qui in questo paesetto monotono e malinconico, come però si può pensare ogni paese in questi momenti molto differente della nostra cara Treviso prima del bombardamento. Come ve la passate voi?
Sentite Giovanni mi potreste far la cortesia di mandarmi un modolo per pacchi?
Vi prego di voler essere così gentile di inviarmelo al più presto possibile.
Mi ero dimenticata nella mia prima, di ravvisare che l'Ingegnere un po' prima del bombardamento di Treviso dopo una lunga malattia e morto. Così pure credo anche la sua famiglia perché pure al sua casa dove abitava e completamente rasa al suolo.
Voi quando tornate in Italia spero presto vero?
La comare Ida aspetta sempre il compare Giovanni per sposarsi, dunque speriamo che questo giorno abbia da venire più presto possibile: cosa mi dite voi Giovanni.
Spero di ricevere presto i vostri scritti e presto anche quello che vi ho chiesto.
La mia famiglia tutta vi ringrazia e vi controcambia caramente i vostri cordiali saluti particolari la mamma Maria e Ida.
Alfredo controcambia i saluti.
Vi saluto caramente
Gilda [D'Avanzo]
Scusate del mal scritto
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