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due Pretori.^Finisce per poco, con arbitrato deW Arcivescovo di Pisa, la contesa nostra con quei di Pistoia. —La Città nostra soggiace ad interdetto per aver imposto troppo gravi le tasse.
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G^ Imolesi perturbano quelli del Castello; i nostri ed i Faentini ne rintuzzano Ut prepotenti.—La morte del Marchese Azzo d'Este è motivo di nuove discordie frai contendenti di quel dominio.—Alla fine sì decide che Salinguerra e gli Estensi reggano concordi.— Gerardo Vescovo, inesperto ne'suoi uffizi, si ritira ne'Canonicì di San Giovanni in Monte, e viene eletto il famoso Enrico dalla Fratta. — Decreto di Bologna e di Modena sulle azioni dei creditori d'ambi i Distretti.
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Reggio e Faenza rinnovano i patti di Lega coi Bolognesi.—Ottone ha perduto i suoi aderenti, e ricovera ai confini della Sassonia.— Si apprestano le terre italiche alla spedizione orientale. — Il Pontefice , perchè ciò avvenga, desidera pace fra le terre della Penisola.—Crevalcore, Piumaz-zo ed altre Castella, trovano sussidio per riaversi dai danni sofferti.
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Patti di pace fra Pistoia e Bologna.— Imola vuol sottrarsi ai Faentini, ma temendo i Bolognesi, noi fa.—Il Castello di Donigaglia è arso dai Faentini. —Il nostro Studio si sottrae a'suoi Rettori, e più non riconosce che la pubblica autorità .— Quarto Concilio Lateranense. — Federigo, ottenuta la corona Germanica > fu approvato da Chiesa.—Nascono gli Ordini monastici di san Domenico e di san Franca sco d'Assisi.
Annal. Boi. T. I. 73