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L'Imperatore trova pretesti per non andare alle Crociate. — Oli eresiarchi Pota-reni si accrescono, e si studia modo di umiliarli. — Enrico re, coronato dai Principi in Aquisgrana, si dispone a scendere in Italia; e tosto le Città di Lega si riuniscono a consiglio pel loro meglio. — Asso dyEste con Salinguerra vengono a patti, e gli ambasciatori imprigionati sono liberi. — Discordie interne fra noi sedate è unite.
L'antica Lega Lombarda si rinnovelia per venticinque anni. — Si promulgano le migliori provvidenze all'uopo. — Federigo scorre con poca fortuna la Romagna.— A Faenza viene battuto dai Rettori Lombardi ; si ritira in Imola e ne viene cacciato,; Castello Imolese è distrutto per sempre; e l'Imperatore ripara per iscoroiatoie a Cremona.—Ivi tiene parlamento co'suoi; quindi passa a Borgo san Donino. —Vede addensarsi un nembo dappertutto, e ricorre all'arbitrio del Pontefice, che si presta per conciliare le parti.
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Sentenza d'Onorio sulle cose de'popoli.—Federigo vi si assoggetta ; non così le terre; ma s'ebbe infine la pace.—La Marca di Trivigi è in interne discordie: lo sono fra loro Bologna e Modena. — L'Imperatore viene sollecitato a prender la croce, ma se ne distoglie: di qui discordia acerba fra hù eia Chiesa.—Carestia per la Penisola.
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L'Imperatore, senza venir disciolto dalle censure pontificie, naviga a Soria.—Guer* ra fra noi e i Modenesi ripristinata colla peggio per noi.—La colpa della sconfitta
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