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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   disciogliessero i Mendoli ch'eran prigioni in Bologna. A Pier Pagano sborsassero le due fazioni la somma di lire mille e trecento, egli dimettesse l'incarico della Pretura, e Soldano Alberili gli sottentrasse perfino ad anno compiuto. I due Rettori deposti all'incominciar de'tumulti non esigessero compenso alcuno. La Pretura per l'avvennire s'esercitasse in concordia da due de' nostri, uno per la
   {?arte de' Brizi , 1* altro per quella de' Mendoli, e a Prefettura del popolo si sospendesse per.un quiiv quennio. Nessuno intanto, fosse de' Bjrizi o dei Mendoli, sarebbe chiesto in giudizio per malefici commessi in tempo degli ultimi tumulti/e s'a-vrebber per assoluti i Procuratori di quel Comune, che amministraron le rendite a piacimento di Pie* Pagano. Soli il Capitano ed i custodi, che intro-» dussero in Castello d'Imola, i Mendoli, si pubblicarono esclusi dall' uni versai perdono, e con loro inoltre que' Mendoli che dopo la sommessione giurata da' loro Sindachi non si trattennero da' sac-cheggiamenti ed aggressioni. Il Pretore in seguito , e Loderengo venendo in Imola provvidero per l'adempimento del lodo, difficoltarono le ribellioni* adeguando al suolo i ripari e colmando il vallo, ed al tempo stesso s' atterrò Castello lmolese. Infine, poiché la scelta di chi reggesse la terra dopo Soldano, poteva, abbandonata all'arbitrio de'citta» dini, eccitar le gare negli animi non ben compor sti, quindi il Tavernieri all' Ottobre col loro Assenso designò in Pretore Giacobino Picciolo de'Prett-diparti, e Azzolino de' Lambertazzi ; e ad entrambi surrogò per 1' anno seguente Pietro Abaiai, e Ve-netico Cazzane mici (i5 Ottobre).
   Nò meno era perturbata Ravenna fra le civili contese che s' agitavano da' Traversari e da' Conti. Preponderavano i primi mercé gli aiuti onde rin-forzolli Azzo d'Este, mentre i secondi in pericolo d* esser cacciati, invitarono dalla vicina Marca le genti del re Manfredi. Se non che il nostro Comune vegliava alla sicurezza della Provincia, e interpose Annoi. Boi. T. II. $