BOLOGNESI 63
toellc lòto terre da'Milanesi, dal Marchése d'Este,' e dal Conte Sanbonifasiio, obbligati a Carlo per nuova lega, pervenne intatto in Bologna. Nè s'era veduto da lungo tempo in Italia apparecchio più poderoso o più folto di Condottieri, famosi per esperienza e per sangue (i5 Decembre). Venivano colle schiere Francesi i Conti Filippo e Guido di Monforte; Brocardo di Vandomo Col suo fratello Giovanni ; Gilone Bruno Contestabile della Frati-eia ; Giovanni di Bresciglio o Bel sei ve Maniscalco di Carlo ; Piero e Guglielmo di Belmonte ; e Guglielmo Stendardo ; e molt' altri nobili di primo nome. Guidavano i Milanesi il Pretore Emberra del Balzo, e Francesco della Torre ; ed accrébbe il novero oltre alla milizia del Monferrato , de' Mantovani e de'Ferraresi, Guido Guerra Conte cògli esdli della Toscana. Era sovraggiunto a incontrarli Goffredo di Belmonte Legato Pontificio. La letteta di Clemente, che recava al Vescovo ed al Coinune, esortavali che agevolassero i passi, e fornissero sussidio d'oro e d'armati per una guerra, ch'era og-gimai riputata di religione (i8 Ottobre). S'armarono i Bolognesi, al numero almeno di quattromila ; e il Vessillo , per quanto appare, fu dato a Guido de'Lambertini. Tutta l'oste infine accresciuta da Malatesta da Rimino, che traeva a seguito i Guelfi della Romagna, inoltrò per l'Umbria, e fu pronta a'cenni di Carlo.
In quest'anno s'eccitò gagliarda contesa fra gli alunni del nostro Studio. Dividevansi qùe' d'Oltremonte in Gallici (cioè dell'antica Gallia Celtica e del Belgio), Picardi, Borgognoni, Pittévi, Turo-nesi, Ceiiómani, Normanni, Catalani, tJngari, Polacchi , Teutonici, Spagnoli, Provenzali, Inglesi e Guascóni. Aspirava ognuna delle nazioni all' onore del Rettorato ; e formaronsi in due partiti, l'uno de'quali comprendeva le prime nove, l'altro le sei ulteriori. Caddero gli arbitrii in alcuni de' principali fra' maestri ed alunni stranieri , e la lor sentenza fn proferita nel Marzo (aoMaTZo). Importava