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ANNALI
» Le cappe ranco » Son. di piombo sì grosse, che li pesi » Fan così cigolar le lor bilance.
m Frati Godenti fummo e Bolognesi, » Io Catalano e costui Loderengo » Nomati, e da tua terra insieme presi,
» Come suole esser tolto un uom solingo » Per conservar sua pace, e fummo tali » Che ancor si pare intorno dal Gardingo. »
E nella via di questo nome erano le case degli Uberti e d'altri primari fra1 Ghibellini, che in seguito furono atterrate da' Guelfi ; e sulle loro rovine sorse poi il Palagio che s* abitò da' Priori. — Dante adunque e i Commentatori suoi, e il successo delle cose mostrano come i due Cavalieri Godenti , contra la debita fede d'imparzialità, stessero pe' Guelfi a danno de'Ghibellini. Il Pontefice •tesso n'ebbe giusto disdegno, e spedì poscia a Firenze Elia Peletti suo Cappellano, affinchè invigilasse; e vi destinò un Pretore sostituito ai Godenti.
Ed in Bologna era sottentrato a Pretore Giovanni Dandolo Veneto detto Cane , e nulla perturbò a suo tempo l'interna quiete se ijon se forse le controversie invecchiate fra Tommaso Vescovo d'Imola e quel Comune. Versavano principalmente intorno ai diritti di quella Chiesa in Conselice ed altri luoghi ; e quante volte il Comune pregiudicavali tante interdicevagli il Vescovo. Crebbe quindi a maniera l'astio de'cittadini, che non guardaron più modo, e incolpandolo presso al Pontefice dell' aver cresciuto tomento alle sedizioni domestiche, e incitata l'ira de'Bolognesi a sterminio della Città, non s'astennero dal proclamarlo macchiato d' omicidi,