Bolognesi
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ANNO DI cripto iseo.
Le ambiziose viste di Carlo rassecurato nel Re-i eno, estendevansi al dominio intero d'Italia. Con-tortavanlo agli attentati, l'Impero e il Sacerdozio vacanti , la morte d'Uberto Pallavicino, e l'avvilimento de'Ghibellini pił illustri di Lombardia e di Toscana; pił poscia quel favor molto, onde il lusingavano le Cittą Guelfe di Lega. Se non che in seguito, poiché i Legati di queste raccolti a parlamento in Cremona s'udirono ricercar da'messi di Carlo d'una sommessione spontanea, le sentenze usciroii discordi mentre i Cremonesi , i Piacentini , i Parmigiani * i Modenesi, i Reggiani e i Ferraresi , mostravansi apparecchiati alla compiacenza* Ricusarono , oltre a Guglielmo Marchese di Monferrato , i Milanesi , i Bolognesi, i Pavesi, i Bergamaschi , i Torinesi, i Vercellesi, i Novaresi, i Tortonesi ; gli Alessandrini é i Comaschi, protestando che il desideravano amico, ma non signore. Allo sciogliersi de' convocati s'accompagnarono i nostri cogli Oratori di Carlo, e con essi vennero in Brescia, per procacciarvi la quiete. Colą i fautori d'Impero spinti a sedizione da Bertolo di Cazzago avevano assalito Alberto da Gambara, che soste* nuto da' suoi seguaci prevalse fino ad opprimerli, e la molta parte de' superati, compreso lo stesso Bertolo languiva o nelle carceri civiche, o nel Castello di Gambara , mentre il restante congiuntosi a*fuorusciti scorreva armato il Contado (28 Agosto). Indarno s' erano frapposti a conciliatori il Legato Pontificio, il Marchese d'Este ed il Conte Sanbo-» nifazio. Prevalsero in qualche modo gli uffizi dei Bolognesi. I prigionieri che rilasciaronsi furono spe« diti ad Alba a confine; e la terra in seguito piegņ al dominio di Carlo.
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