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Annali della cittā di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   Gli Aigoni intanto, vessati tutto d\ da'Graisolfi che dalle nostre Castella, ove riceverono asilo, movevano per la catena de* monti, ed uniti a' Sessi , infestavano coi saccheggiamenti e col fuoco il Distretto degli avversari, insistevano presso al Comune, perchč gli piacesse rimuoverli, e ricoverarli pių addentro nella Provincia. Furono esauditi, quantunque ostassero i Lambertazzi implorando invano i soccorsi dello Statuto. Se non che in breve gli Aigoni, abusando d'una connivenza soverchia, vennero sul nostro Distretto a richiesta de'Serafinelli, ed uniti ad essi ed ai Roberti, strinsero d'assedio un Castello di Guidicino da Montecuccolo, che reclama van que'nobili (..Settembre). Nč valse che li divietasse il Comune, e fu d'uopo d'usar la forza. Maghinardo di Raniero Conte da Panico, traendo in arme due schiere di cavalieri, e i pedoni a un tempo delle vicine montagne, si commise cogli assediarti ed ottenne piena vittoria. Nella strage soffersero principalmente i Roberti, e restō sul campo Guido da Mandra lor capo. I prigionieri furono appesi alla selva.
   Ma la discordia co'Veneti pareva a poco a poco sopirsi col favor de'trattati, ed al Giugno si fissō . un accordo in Vinegia (3 Giugno). Fu ne'patti che i legni Veneti navigassero speditamente pel Golfo, ed approdassero per le vie usitate alla Pegola, all'Uccellino, ed a Cavagli, e a tutt'altro porto sul Bolognese; assoluti nel loro carico e negli uomini da qualsivoglia tributo, ed affidati in tutto il Distretto, compresovi l'Imolese. Godessero del benefizio medesimo quegli stranieri, che recasser merce in Vinegia, o di lā tornassero. Viceversa i nostri navigli scendessero non divietati ed immuni dal Po nel mare, e di lā in Vinegia per la sola via di Laureto. Que' Fiorentini che pel lasso di quindici anni abitarono colle lor famiglie in Bologna, si riputassero al novero de'cittadini, e li pareggiassero nel privilegio. Non s'associassero o quelli o questi ad estranei, nč cosė gravasser la merce, che i Veneti