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ANNALI
In Bologna era sottentrato al carico di Pretore Lanfranco de*Malucelli da Genova; e Anselmo d* Rivola Bergamasoo esercitava il capitanato del popolo; il qual ufficio incominciava al Novembre e durava un intero anno. — Intanto gli esuli Ferraresi, non paghi d'un asilo precario, adopravansi per accertarselo coli'associarsi al Comune. Si proT ferivan disposti a subire i pubblici pesi ; a servirgli quante volte fosser richiesti contra qualsivoglia nemioo nelle cavalcate, e negli eserciti colla lor milizia e col popolo ; a fornirgli all' uopo i navigli, e difendergli il Castello eretto al Primaro, ed ogn*altro ch'egli murasse in appresso tanto alla destra che alla sinistra del fiume ; a serbargli illeso il Distretto nella palude e sul Po, come il possedeva per concessione d'Imperatori e di Regi, principalmente di Teodosio secondo; ed a ricuperargli quel più che gli era usurpato. Che se a ventura potessero riporre il piede in Ferrara ed averla in loro dominio, non eleggerebbero da terra alcuna il Pretore che da Bologna, e riguarderebbero i nostri per cittadini; e per tutto infine ove s'estendesse fa loro forza manterrebbero libere ed immuni da rìschio le strade e le acque, negletta qual che si fosse esazione, sia dalle merci o dagli uomini. Pre-stossi alle loro offerte il Comune, e le condizioni furon giurate al Gennaio (5 e 9 Gennaio). I principali degli esuli che ordirono quell'accordo e con-chiuserlo, furono Albertino Mai nardi, Enrico di Susinello Ramberti e Beltrame d' Ugo. — In quest'occasione Guglielmo de'Fontanesi, ricco di molti poderi per lo Distretto di Padova e in Montagnana principalmente, dubitando che il Marchese d'Este noi! vi piombasse sopra a guasto, uscì d'impaccio col venderli ai Carraresi.
Gravava intanto aspra piucchè mai la penuria. I Savi , deputati alle biade , dimisero a' successori sprovvisti affatto i granai ; e quel denaro che il Comune aveva profuso per l'opportuno sollievo, restava poco men che vuoto d'effetto, mentre durassero