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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   È ad esso, composte appena le cose, fu imposto che traesse in campo l'esèrcito come gli Anziani assegnarongli. Mosse in fatti, e inoltrò al di là del Panaro, lasciando Accarisio Lohia alla guardia di Castelfranco, ed uno scelto numero a un tempo di cavalieri e di pedoni, affinchè proteggessero le terre circonvicine. Se non che gli apparve da fronte l'oste intera de'Modenesi, ed aumentavanla i Cremonesi, i Parmigiani, i Reggiani, lfe genti d'Obizzo d'Este, e i sussidi delle altre terre Lombarde, che s'erano vanamente interposte nell'anno addietro. L'avven4-turarsi a battaglia, negletta l'ineguaglianza di forze , non era suo consiglio ; ed il Podestà tuttavolta si tenne in campo non pochi dì, finché i Geremei procacciarono il suo richiamo. Nè trascorse lungo intervallo (3i Marzo), e la forza dello Statuto medesimo fu sdttoposta pèr fatto loro ali* esame di ventidue, la più. parte maèstri in Legge, e si men-dicaron pretesti per abolirlo (26 Aprile). In esso Statuto era la clausula toto posse, la quale aveva decisi sette maestri ed interpreti di Leggi a sentenziare favorevolmente ai Lambertazzi, ed uscire in campo contro gli Aigoni : ora l'altra clausula si expediet, interpretata dai ventidue, tornò a favore de' Geremei, e si abolì lo Statuto. La stessa pietra ove si vedeva scolpito, giacque atterrata e distrutta, ed il tollerarono i Lambertazzi, giacché se lisciva una volta ancora l'esercito, s' avevano gli avversari prefisso d'eccitar tumulto improvviso ; ed assistiti dal Marchese d'Este cacciarli dalla Città (a Maggio). Sùsseguentemente gli Aigoni, grati ai Geremei pér la quiete ricuperata, dimisero i lot Rettori ; e s' elessero a Podestà Saraceno de' Lam-bertini, ed a Gapit&no Venetico Cazzanemici.
   Frattanto , ad onta delle antivedenze più esatte nuovi dissidi agitavano la Romagna. I Faentini a principio d'anno avevano edificato un Castello sulle terre del Conte Guido da Modigliana , che denominarono Castel Galluzzo, ed assentì il Pretore Gui-docherio di Pietro Enrico Galluzzi propizio al di là