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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   441
   onori to privilegi. Il perchè moltissimi Dottori, di* sperando che potesse per allora riattivarsi, e veg-gendo il cielo annubilarsi anziché mutare in lim* pido ; e nutrendo brama di esercitare 1' ufficio loro dove che fosse , per campare la vita e per tenersi ad un tempo in onore, passarono a Padova, dove con moltissima gioia vennero accolti. Da Infoia il Cardinale scrisse ai Ravennati ed alle altre Città della sua Legazione, avvisandole che non tenessero l'amicizia de Bolognesi, nè dessero loro alcun aiuto, essendo incorsi in disapprovazione della Chiesa Romana ; poiché oltre alle molte ingiurie fatte nella sua persona, avevano stretto lega coi Fiorentini, maltrattati i religiosi, sprezzati i comandamenti di lui , angariati ed oppressi alcuni monaci Umiliati ed alcuni Godenti, posti in bando parecchi canonici della Chiesa di Bologna, e sfasciate a terra le case dell'Arciprete di san Lorenzo in collina; poco stimando le lettere legatizie che comandavano di gettar le armi e pacificarsi.
   Intanto il detto Arciprete di san Lorenzo, che insieme con Toffo da Panico era uscito dalla Città per non obbedire ai comandamenti del Pretore e del Consiglio, incontrandosi col cavaliere del Pretore medesimo, che ritornava da Casalecchio di Reno dopo averne cacciate le guardie dei Conti da Panico, ribelli ai Bolognesi, a forza d' arme levò tre prigioni di mano al suddetto cavaliere, e liberi a Panico li rimandò. Da altra parte i Boccadiferro, di fazione Lambertazza, passati notte tempo a Più-mazzo, molte case arsero, e molti nemici uccisero: il che intendendo il Pretore, vi mandò la Compagnia d^Beccai e de'Pellicciai, le quali, non potendo avere i. faziosi, ne arsero le case ed i luoghi forti; oltre di che, per sentenza del Consiglio, vennero dalla Città e dal territorio banditi.
   Desiderando poi il Consiglio che nella Città e nel Contado fosse pace universale, e che cessassero le discordie e le guerre, elesse Romeo Pepoli con due uomini legali per ciascuna Tribù , i quali fossero