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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   della parte di chiesa, e che avessero ogni autorità di eseguire ciò che loro tornasse a grado, disponendo de'banditi e confinati, purché non s'interponessero nelle persone ecclesiastiche, nelle chiese, negli spedali e nei ponti. Ordinò ancora che Mino di Frà Beccadino Beccadelli, con alcuni suoi aderenti , venissero posti ed annoverati fra quei del popolo, entrandone a parte della Compagnia, godendo le prerogative di questa, ed ogni privilegio che alla medesima competesse. Volle anche veder governate le terre di Medicina e di Villa Fontana da un Massaro e da un Pretore, acciocché, più comodamente potessero servire al Comune di Bologna, e sopportare le solite gravezze.
   Abbiamo detto ohe i Conti da Panico erano caduti da ultimo in poca grazia del Senato nostro ; ma perchè i Bolognesi avevan da loro ricevuto non pochi servigi negli anni trascorsi, il Consiglio non usò rigore verso di Tordino e Paganino del fu Maghinardo, ed anzi concedette loro la coltura delle terre del Frignano di qua da Scoltenna, affinchè le tenessero ad onore e comodo del Comune nostro , e ne reggessero gli abitatori ; senza comandare menomamente di là dal fiume, dove reggeva Pretore Giacopo de'Bacilieri. Ma Tordino e Paganino , orgogliosi e fieri oltremodo, non vollero riconoscere i benefici e l'amore del nostro Comune, onde vennero d'ogni possessione , e d'ogni privilegio spogliati (i Aprile).—E in questo medesimo tempo Romeo Pepoli ed i suoi colleghi ridussero alla patria diversi Ghibellini ravveduti, e restituirono tutti i beni a Bonacatto Bonacatti, il quale poco tempo prima ne era stato privo.
   Dopo due mesi circa (i i Giugno) i Bolognesi colla milizia mossero alla Torre Cavallina, che apparteneva per giuspadronato a Jacopo da Panico, e poi che l'ebbero combattuta un intero di, la presero e la spianarono. «— Ed avendo il Consiglio nominato Capitano della montagna Mussino da Mosca-glia, e per tutto il resto Tommaso di Lamberti no