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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
   e con mal piglio insultandolo, quasi • volesse anni* chilarlo colle sole paiole; come si avvide che l'Ambasciatore aveva un'anima di tempra invulnerabile, impassibile, riboccante d' ira trascinar lo fece all' ultima caverna della torre più remota, levandogli prima di dosso tutte le lettere del Senato che il Bonvicino con esso lui arrecava : e mandandole in Romagna ai Lambertazzi ed ai fuorusciti Ghibellini , n' ebbe fra breve una risposta dall' Orsini già Legato , il quale imponeva che 1' Ambasciator Bolognese si esaminasse severamente intorno le cose che doveva comunicare a voce ai collegati Fiorentini. Ed ecco Tano ubbidiente ricorrer prima allè arti, alle blandizie ; ma tutto tornando invano passare ad un tratto dalle promesse alle minacce'. Ma nè blandizie, nè lusinghe, nè minacce, nè torture valgono a smuovere il forte, il virtuoso, il magnanimo , die vuol essere martire anziché spergiuro alla patria. Non giovan no replicati tratti di corda, non Crude fustigazioni, non docciature d'olio bollente, non altre barbare gesta, per trargli dal labbro una parola, dagli occhi una lagrima. — Alla fine come corpo morto fu gittato in orrida prigione, acciocché quivi alcun poco ristorasse le forze, tanto da poter reggere al tragitto in Romagna, per subirvi la morte. Ma fra parecchi giorni di colà dentro cavato, venne sottomesso di bel nnovo ai tormenti: e, tutto vano riuscendo, uno sgherro di Tano con rabbia brutale lo fece mozzo del naso. E non volendo egli soscrivere un'infamante pergamena, n'ebbe tronche le mani, dopo di che, sbufc fando di rabbia il feroce Tano, perchè l'Ambasciatore stavasi fermo come ròccia che per soffiar di vento non crolla, divampò di sì diabolico furore, che con rovente ferro acciecollo. E in orrido car* cere più che prima lo affondò, e a dì per dì 16 fece scemo di cibo; sicché l'eroe miserando, a tàlè si fu in breve ridotto, che nelle parti inferiori del corpo ogni forza perduta, quasi putrido cadavere in poca ed. umida paglia giaceva:* nè più oltr^