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ed i Nonantolani intorno il possesso del Castello di Nonantola, che i primi dicevan loro, a norma di pubblici istrumenti, e che i secondi negavano. Ed essendo ita innanzi la quistione, finalmente i Cata-nei e gli uomini del luogo concordevolmente si posero sotto il dominio de' Felsinei, ricevendo dal Senato nostro duemila lire, a risarcimento di danni che avessero sofferto. E tutto ciò fu registrato in regolare contratto (19 Marzo) stipulato per parte de' Bolognesi da Romeo di Zerra Pepoli, e per fatto de* Nonantolani da Bartolommeo di Cortapelle, da Guidotto di Ranieri, da Desio di Gualandino, da Tritino di Bartolommeo, e da Cortapelle figlio del suddetto Guidotto, tutti Catanei e Nobili di esso Castello di Nonantola : il qual contratto venne scritto nel Chiostro del Monastero di san Sii vetro della terra prefata di Nonantola; alla presenza dei -testimonii, Enrico dalla Porta giudice di Sarami-niato, Lambertino e Bianco della casa de'Galluzzi, Bolognino de' Baciacomari , Enrico Mezzovillani , Jacopo di Delfino del Priore, Ugone da Medicina, Filippo degli Uccelletti, Bernabò de' Gozzadini, Guglielmo de' Liazari, e Liso Fede con Rainaldo, soldati del Pretore.— Ed appaiono sotto il giorno predetto due altri istromenti colà celebrati. Nel-l' uno di essi i Nonantolani in generale adunanza fanno lor Sindaco Boatiero di Bartolotto de' Gal-gani da Nonantola, e nell'altro specificano la suddetta sommissione della loro terra al Felsineo Comune.
E un po' più tardi (10 Aprile) avendo gli uomini di Capugnano, di Monte Acuto delle Alpi, di Lizzano , di Belvedere, di Ròcca Cometa e di Ròcca Pitigliana , insieme cogli uomini di san Martino, che allor nella terra di Gaggio abitavano, fatto conflitto co' Ghibellini infestatori di quei luoghi, ed avendone menata non poca strage, caddero in tanta ira dei Conti da Panico e de' loro seguaci ed aderenti, che per molti giorni dovettero starsi dei continuo sull' armi , ed attaccar (badalucchi con