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ANNALI
Castelnuovo con altri ventiquattro, e così Mazzoldo da Forlì.
Vennero frattanto a Bologna (i5 Ottobre) Ambasciatori di Siena, di Lucca e di Fioren&a per trattare la pace col Cardinale Napoleone, e tentar l'animo de' Bolognesi intorno a queste trattative. A tal uopo i Boi lognesi elessero due Ambasciatori della classe de'Magnati, e due di quella del popolo, con due Notai, uno de'quali fosse Sindaca, e l'altro Scriba del Comune per quanto aveva a farti. E questi tutti dovevano irsene in una terra da stabilirsi nella Provineia Toscana , dove si terrebbe radunanza e parlamento per le Compagnie della Lega, avvertendo che in esso trattato aveva a comprendersi anche Azzo da Este , il Comune e la Città di Ferrara, Mala testa da Verucchio con tutti figliuoli e discendenti, oltre i Comuni di Rimino e di Cesena, e i nobili Fulcerio e Calbolo de' Calboli , con tutti quelli di Valbona, e della Provincia appellata di Romagna , amioi, fratelli e confederati coi Bolognesi, nonché altri Baroni, Nobili e Magnati di parte Guelfa.
Frattanto il Consiglio trattò col mezzo di Romeo Pepoli e di Francesco dalle Ruote, con Bartolommeo da Luna e Dalmaso da Bagnuolo, che con cinquanta soldati stessero al servigio del Comune di Bologna. Poi ordinò che nel Contado non si potesse fabbricare di nuovo, nè terminare fortezza alcuna incominciata , e particolarmente nella montagna, senza licenza del detto Consiglio: il quale Consiglio , poco tempo appresso fece mozzare il capo sulla pubblica piazza a Corsino e Delotto da Carpineta, amici dei Conti da Panico, i quali essendo aperti nemici de'Felsinei, vennero da Faiitido Pic-ciolpeccato e da Guidotto da Stagno, fatti prigioni e consegnati al Comune. — E lo stesso Consiglio liberò dalle collette e fece grazia di ritornare alla
Satria, ai figliuoli di Jacopo Brigolo, a Giovanni e' Fantuzzi, a Ciardo e Domenico de' Piatesi , ed a Guidone e Ricciardo, pur de'Fantuzzi.—Poi,