Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Secondo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (500/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (500/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   . 5i6 ANNALI
   Estense, che dopo varie inimicizie era venuto in piena concordia co' Bolognesi, ed avea veduto un figliuol suo creato cavaliere e cittadino nostro , giunto a vecchia ed inferma età, dopo tentati indarno i bagni di Padova, dopo fatto testamento , si addormì nel Signore (3i Gennaio) e fu seppellito nelle tombe degli Estensi in san Domenico di Ferrara, lasciando a Signore della Città il figlio suo naturale Frisco, ed erede universale il nipote ancor minorenne Folco, figliuolo di esso Frisco, al qual fanciullo vennero dati i curatori due dì dopo la morte dell' avolo. Della quale morte si condolsero i Bolognesi per mezzo d'Ambasciatori al Marchese Frisco, congratulandosi ad un tempo con esso lui dell' acquietata Signoria, e dichiarando il popolo ed il Comune di Bologna amici di lui, come lo erano dell'estinto genitore.
   In sul principio del Febbraio vennero a Bologna Ostasio Negosanti e Bello di Michele, a nome degli abitatori di Gaggio di monte, facendo aperto al Consiglio come Tederigio de' Tibaldi nativo di Casio ed abitante alla Ròcca di Gaggio, insieme alla moglie ed alla madre propria aveva consegnato con notturno tradimento la detta Ròcca a Gnidi-nello da Montecuccolo, a Peregrino da Panico, ad Accino di Moscaglia, e ad altri loro seguaci del Frignano ; i quali turbolenti uomini irrompendo nella Ròcca e cogliendone alla sprovvista gli abitatori , vi menarono molta e misera strage, passando a filo di spada più di venti persone fra le principali del luogo, uomini e donne, vecchi e giovani, senza distinzione veruna, e mettendone a ruba ed. a sacco le sostanze e le case. — Arse di sdegno il Consiglio nostro alla novella di tanta nequizia: ma imperciocché i traditori ed i malfattori eransi tutti fuggiti colle predate cose, mise loro una taglia, e spianò dalle fondamenta le case di Tederigio, cui vennero confiscati i beni, ed applicati agli eredi degli uccisi, i quali eredi inoltre andarono esenti in quell'anno da qualunque peso di dazio e di gabelle.