BOLOGNESI
   e posto in ordine quanto alla guerra parteneva, passarono a Ferrara; ma Frisco, avvisato in tempo d' ogni cosa, ritirossi in Castel Tedaldo con dugento balestrieri de' Veneziani, e con alcuni suoi seguaci. Pertanto i collegati, cui precedevano le milizie felsinee, presero a combattere Ferrara, cbe presto cedette perchè reputava di avere a signore il Marchese Francesco ; ma questi, o fosse politica o pusillanimità, desiderò che si gridasse = viva la Chiesa ; =: e la Città fu consegnata ai Nunzi del Pontefice. — Ora Frisco, inviperito di ciò che accaduto era, volle tentare una vendetta, e si pose ad infestare i dintorni di Ferrara, ponendo a fuoco ed a ferro ciò che veni vagli alle mani. Miserie dei tempi ! battere oggi chi si volle ieri ossequiato : e così fecero i Bolognesi ; guastar nel presente ciò che si tenne difeso per lo passato : e così fece 1' Estense Frisco. — Pur alla fine , ripetuti più fieramente gli attacchi di lui e de'collegati Veneziani, venne segnata una tregua, ed accettato un Pretore della Signoria ; pattuendo che ritornassero alla patria, oltre il Marchese Francesco , i Salinguerra ed i Ramberti , molt'altri che n'erano fuggiti per timore di Frisco. E così finirono per allora le vicende ferraresi.
   I Bolognesi, per le operate gesta in favore di Chiesa, supplicarono ai Nunzi del Pontefice, affinchè li facessero liberi da tutti processi , e sentenze , e condannagioni, ed interdetti e bandi emanati dal Cardinal Napoleone nel 13o6, ritornandoli agli onori, e ai benefici, e privilegi onde godevano per lo addietro : le quali cose tutte vennero loro largamente promesse, e in buona parte concedute.
   E perchè fra le cose più onorifiche di Bologna non interdette, era l'Archiginnasio o pubblico Studio ; così in quest' anno furono eletti per ispie-gare il Codice e l'lnforziato Bartoluccio de' Preti e Jacopo de' Buttrigari egregi maestri , cui venne aumentato premio , perchè si stessero in cattedra quivi soltanto e non altrove. Eletti poi gli Anziani