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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   . 5i6
   ANNALI
   per alcuni anni fu cagione di odio fra' Veneziani ed i Ravenati. I primi infatti, eh' ebbero in dispetto la rovina del Castello prefato, vollero prenderne vendetta, e corsero a sant'Alberto alla destra riva del Po, consumandolo con incendi e rovine.
   E perchè quelli del Frignano, e spezialmente i Cattanei concordevolmente si erano ai Bolognesi sottoposti, volle il Consiglio che quattro ostaggi loro, secondo il trattato fra di essi stabilito, stessero ed abitassero nella Città ai comandamenti del Comune e del Popolo di Bologna, i quali potessero ad ogni due mesi mutarsi ; e per far ciò, giurarono di ubbidire e star pacifici sotto il governo di Azzone Galluzzi, allora Pretore del Frignano.
   In questo mentre il Pontefice scrisse a Rainaldo Arcivescovo di Ravenna, ed alli Vescovi di Ferrara e di Parma, facendoli Conservatori degli Scolari dell' Università di Bologna. Poi scrisse ai Bolognesi e loro concedette che non potesse nè rimuoversi nè interdire lo Studio di Felsina se non dal Pontefice. Concedette pure che i Licenziati a Bologna potessero in ogni luogo leggere ed insegnare : e di più permise che le persone ecclesiastiche potessero nella Città di Bologna ascoltar Legge e Fisica.
   Gli Ambasciatori intanto di Guido o Guidone dalla Torre, General Capitano e perpetuo Signore della Città di Milano, a nome del Comune di questa Città medesima vennero a Bologna, e ad-di mandarono al Consiglio che volesse spedire suoi Ambasciatori in compagnia loro a Fiorenza ad Arnaldo Pellagrua Legato , per alcuni negozi 'importanti al detto Guidone: alla cui domanda piegò volentieri il Consiglio nostro (n Marzo). E cinque giorni dopo siffatta dimanda, Guglielmo Guido-zagni (uno degli otto Ambasciatori che n' andarono co'Milanesi) venne fatto Pretore di Siena: e perchè ninno poteva entrare a tale ufficio se non fosse cavaliere; così il Comune Felsineo, con molto soddisfacimento del popolo, lo insignì di quest'onore, e fece scortarlo, cavaliere aurato alla Sauese Reggenza.