BOLOGNESI 47 r
   Aveva il Comune di Bologna ordinato che Diego Dalmaso co* suoi soldati passasse al servigio di Riccardo da Camino Signore di Trivigi : ma essendo nate alcune ribellioni nell'Emilia, perchè a Faenza Sinibaldo Ordelaffi da Forlì e Bartolo Accarisi Faentino avevano cacciato dalla Città il Pretore assegnato loro dal Conte della Romagna, ed uccisi alcuni de' suoi famigliari, disubbidendo ad un' ora alla Chiesa ; così bisognò eh' esso Dalmaso cavalcasse colla milizia alla volta di Lugo e di Bagnacavallo ad istanza del Legato stesso e del suddetto Conte della Romagna , non potendo per tal cagione compiacere al desiderio di esto Riccardo. Pure, affinchè non fosse pienamente deluso nel desiderio suo, il Senato nostro fece leva di venticinque soldati per ogni Tribù, ed al Signore da Camino in aiuto mandaronli.
   In questo tempo gli Scolari dello Studio nostro, ottennero approvazione dal Consiglio d' avere a maestri i seguenti Dottori rinomatissimi: Fra Boni-cio Priore di san Martino Sanese , Lettore ne' Decretali; Boschetto da Cremona Dottor di Legge, e Bonitro Spagnuolo Dottore in gemina facoltà.
   Ebbe a grandissimo sdegno il Pontefice la ribellione di Faenza, nè potendo sopportare tanta ingiuria, determinò di mandare al governo della Romagna Roberto Re di Napoli , il quale era stato incoronato Re da esso Pontefice : ma il monarca mandò in vece propria Nicola Caràcciolo Napolitano. E in questo frangente i Bolognesi elessero otto uomini che fossero insieme col suddetto Conte della Flaminia per trattare quanto ad utilità ritornasse della Romana Chiesa, e de'Geremei e loro aderenti. Ed oltre 1' aiuto già mandato a Lugo, diede nuovamente armi e denari, e mandò buon numero di balestrieri e di guastatori con molte macchine militari.— E scorrendo il Maggio (aa) fecesi Parlamento in Bologna, al quale convennero Ambasciatori della Lombardia, della Toscana , ed altri assai dell' Università della Lega , dove si trattò a