Stai consultando: 'Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796 Tomo Secondo', Salvatore Muzzi

   

Pagina (519/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (519/636)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   BOLOGNESI
   47 r
   restaron morti. Ne furon pur de' prigioni : i quali coi cadaveri di Rodolfino e di Daniello agli alberi della pubblica via appesi vennero pel còllo. E pochi scamparono, i quali fuggironsi iu Romagna.
   Terminate le fortificazioni già accennate alle Castella del Medesano , il Consiglio fece di nuovo bandire che niuno potesse abitar fuori di dette Castella o fortezza se non oltre le due miglia: e disobbedendo, n' avrebbero arse le case , dovendo essi passare a Dozza od a Monte Caduni. E stando in discordia quelli di Medicina cogli uomini di sant'Andrea per affari di contermine, mandò il Senato sul luogo i due Sapienti Bencivenne Dottore di Decretali ed Albertino Ugitti Dottor di Legge, i quali udiron le ragioni delle parti, e giudicarono a favore de'primi, senza che i secondi ne movessero lagno.
   Essendo controversie in Modena frai Grassoni per una banda, coi loro partigiani, e trai Graisolfi per l'altra cogli aderenti loro; ed essendo i primi in grave pericolo di perdere alcune loro possessioni, Nicola Grassoni, trovata una notte comoda al suo disegno , per le profonde fosse di Spilimberto entrò nel Castello, ed occupò le torri e le altre fortezze del luogo; il che dagli avversari saputo, fe-cerlo avvisato che dovesse d'indi partirsi: ma egli ricusò di volerlo fare ; chè anzi il giorno appresso mandò a' Bolognesi un Ambasciatore per aiuto, i quali diedergli soccorso per soggezione de' contrariò — E intanto Raimondo Conte della Romagna anch'esso domandò aiuto di genti e danaro ai Bolognesi per cagione della guerra che contro ai nemici della Chiesa facevasi , offrendo sigurtà ed ostaggi dove il bramassero. E ciò che chiedeva ottenne. — Così pure soccorsero a* Reggiani , cui da-van travaglio, con guasti e scorrerie , Mantovani, Bresciani e Veronesi.
   Intanto scorrendo l'Italia Enrico VII. Imperatore, che a Roma o ad Avignone si recherebbe a ricevere, dove che fosse, dal Pontefice la corona Germanica, Annal. Boi. T. IL 66