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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI
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   terre e prese san Quirico e san Secondo, luoghi dèi territorio Parmigiano, che poi Giberto riacquistò e restituì al suocero Guglielmo. Dall' altra pàrte Passerino prese il Castello de' Dossi, e Cane occupò Viadana, poi tentarono ogni ria, per guadagnarsi Parma, e presero a scorrerne coli'armi e col fiioco il Contado ; e depredando la contrada di Gallonano , di Villa Nuova , di Pormenengo e di Calze, e passati sopra Casalolto , tentarono, ma invano, d'avere il Castello di Soncino. Il che vedendo Giberto co'Parmigiani, ricorsero ai Bolognesi per aiuto: i quali, benché molti uomini avessero mandati in Toscana e di molti avesser d'uopo per sè, ne spedirono ai Parmigiani in quest'incontro dugento circa, metà fanti e metà cavalieri (3 Aprile).
   E perchè la montagna nostra al confine Frigna-nese era dai nemici di Bologna aspramente travagliata , il Consiglio, per difenderla, vi mandò (9 Aprile) cavalli e pedoni con lance grosse e lunghe, e molti balestrieri, acciocché uniti cogli altri soldati, quivi stessero ; e a questo presidio furono dati otto capitani, due per ogni Tribù, i
   Ì[uali recandosi a que'luoghi travagliati, tanto va-ore e tanta prudenza spiegarono, che in brev'ora tutta la montagna fu liberata dalle insidie de'nemici della Città di Bologna, e resa per ogni lato sicura e pacifica.
   Più tardi (3o Maggio) vennero a Bologna Gerio degli Spini , Dardano degli Acciainoli e Giovanni Simonetti a nome del Re Roberto e di Diego Conte della Romagna, acciocché i Bolognesi dessero loro alcuni Sapienti da spedire Ambasciatori nell'Emilia ad onore del detto Re, del detto Conte e della parte Guelfa, per trattare in quella Provincia pace ed amore: ai quali tosto compiacendo il Consiglio di Bologna , elesse quattro Ambasciatori, uno per Tribù, due de'nobili e due dei popolani, e impose loro che dovessero passare al detto Conte per concertarsi con esso lui. I quali Ambasciatori nostri furono , Bornio de* Samaritani e Lamberti no dei