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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   5Co
   ANNALI
   Insorse per tanto in Bologna pericoloso tumulto, a cagione di Pietro d' Ugolino Garisendi , il quale uccise il suo privato nemico Fabrizio Fabbri ; il perchè la Compagnia de' Ferrai, al quale apparteneva, levossi in arme con quella de'Beccari e delle Traverse, e passando alla casa del Garisendi 1' arsero e guastarono : ed avendo Romeo Pepoli preso à difendere l'uccisore di Fabrizio, quel popolo che prima lo amava , volse 1' affetto in isdegno contro di lui, e se tosto il Pepoli non si salvava prudentemente, forse ne andava mal concio. Però non potè sfuggire alcuni giorni di bando dalla Città, per essersi mostrato favorevole a un delinquente. ^ Il Consiglio nostro fecè tra non molto bandire per la Città (29 Maggio) che l'ultimo giorno del mese si chiudessero tutte le botteghe , perchè in quel dì il Consiglio del popolo, i cento Sapienti eletti, i Cavalieri, i Magnati, i Giudici, i Dottori ed i Notari di ciascheduna Tribù dovessero trovarsi presenti nel palazzo vecchio , per decidere se tornasse spediente o no l'intimar guerra agi' infesti Modenesi e l'ordine del partito fu questo : che quanti volevan la guerra si radunassero in un luogo assegnato dentro il palazzo, e quanti non la volevano , si riunissero in altro luogo , ma dentro il palazzo medesimo. E fu deciso, quasi a pienezza di voti , che la guerra si facesse , non solo ai Modenesi, ma pur anche ai Mantovani ed ai Veronesi , acciocché Brescia , Cremona , Parma e Reggio, tutte alla Chiesa fedeli e da Guelfi governate, fossero conservate per modo che non andassero nelle mani dei nemici loro. Si ottenne ancora che non fosse esente da questa guerra nessun Giudice, nè Dottor di Legge in Decretali, nè Medico Fisico o Chirurgo, o daziere, appaltatore di dazi, o ricevitore di gabelle ; ma tutti venissero obbligati ad una tale impresa. Or mentre queste cose si dispónevano , Diego dalla Ratta Conte della Romagna, e il Re Roberto , e i Cesenati , e gli Ariminesi, e tutta la provincia quasi dell'Emilia, dimandò per