BOLOGNESI
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eccezione al finire di ciascun anno pagare interamente tutto 1' onorario ai prefati Dottori Cattedranti. „
Dopo due anni e quattro mesi dalla morte di Clemente V., essendo discrepanze fra'Cardinali, sicché non convenivano ancora al Conclave, Filippo il Lungo li chiose nel Convento de'Domenicani in Lione, e vi pose guardie affinché non ne uscissero se non a nomina latta. E colà venne eletto (7 Agosto) Giovanni XXII. nominato prima Giacomo di Euse. Secondo alcuni scrittori era figliuolo d'un povero calzolaio, ma per molto ingegno e profonda dottrina nobilitò la propria nascita: secondo altri era di condizione distinta. Checché sia di ciò, Giovanni fu di spirito penetrante, atto ai più difficili affari, sommamente sobrio, e dello studio amantissimo: di piccola statura ma di gran vigore. Egli era nato a Cahors, ed avea. collo studio perfezionato l'ingegno suo naturale ; era dotto in ambi i diritti, da lui appresi in Italia ed in Francia. Fu educatore al figliuolo del Conte di Provenza e Re di Napoli ; poi, Vescovo di Frejus d* onde Clemente lo trasferì alla metropoli d'Avignone, poi
10 creò Cardinale Vescovo di Porto. Così di dottrina in dottrina, di dignità in dignità , salì alla cattedra del Principe degli Apostoli.
Intanto il Consiglio che desiderava ordinare il governo delle Fortezze e delle Castella del Contado di Bologna, determinò di assegnarle alla custodia delle Società dell'Armi e delle Arti del popolo di Bologna, ed a ciascuna Fortezza o Castello deputò Capitani , balestrieri ed altri soldati , secondo la qualità de' luoghi. — Pertanto alla Società delle Spade e de' Notai diede in custodia Castel Franco ; a quella de' Beccati per 1' arme , e de' Salaruoli,
11 Castello e la Fortezza del Ponte di sant'Ambrogio , e Ròcca Cometa ; alla Società de' Vari e dei Mercanti Savignano e Montecuccolo; a quella dei Leoni e de' Cartolai Piumazzo e Bazzano ; alla Compagnia della Branca e de'Conciatori di cuoio, insiem