S7 6
ANNALI
a Bologna coli' intei
nostri bene accetto r_. _ 4
E nel Settembre fu conchiusa pace tra il Comune di Parma e Giberto da Correggio, il quale però non fece ritorno alla Città per allora , siccome venne stabilito nello istrumento dettato in quella circostanza. Ma mentre Parma mettevasi cheta, Cremona levavasi a tumulto, e vi morivano miseramente in braccio alle loro donne ed ai loro figliuoli i più cospicui cittadini: laonde Cane della Scala e Mat* teo Visconti, mandarono genti d'arme ad umiliare que' cittadini tumultuanti ; e ad un' ora stessa il Consiglio nostro mandava in aiuto de'minacciati Cremonesi dugento uomini armati, i quali a gran pena tTOvaron modo d'intromettersi nella Città. Ma quivi giunti 4 mettendo coraggio negli assediati e quasi forza nelle braccia, tutti di unanime consentimento Spugnarono per rintuzzare e ribattere gì' inimici assediatoli. E vi riuscirono. Imperciocché gli uomini dello Scaligero e quelli del Visconte, vedendo l'accanimento con che gli avversari difendevansi e pugnavano , alla fine ritiraronsi ; e la Città di Cremona fu libera. — E contemporaneamente i nostri , passati nel territorio de' Modenesi, che sospettavano decisi a voler recarsi a danno degli alleati di Cremona , posero a soqquadro diverse terre dipendenti da Modena, fra le quali saccheggiò ed incendiò Albareto e le sue terre tutte. E il simile fecero quei di Nonantola sullo stesso territorio di Modena: laonde questa Città trovossi in molto travaglio e in grave sospetto. Ma non appena il loro Distretto fu vuoto dell'armi felsinee, a prender vendetta dell'offesa corsero quei da Modena sul territorio di qua dal Panaro, e ricambiarono guasto con guasto, impeto d'armi oon impeto d'armi. Se non che i nostri ripigliarono a un tratto difesa ed offesa , e respinsero le genti di Modena, e posero in sicuro Curigliano, che trovavasi in pericolo.
e riposato si stette
'