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In questo tempo, o poco più dopo, Ponzono dei Ponzoni da Milano, coli' aiuto del Visconti e di Cane Scaligero signore di Verona, tentò notte tempo di sorprendere e pigliare la Città di Cremona, ed avendo rotte le mura in diverse parti , entrò nella Città con dugento uomini per l'aperta breccia, e prese la piazza, e assai cittadini fece morti. Qui pure adunque ebbero la peggio i Ghibellini , «he scornati e vergognosi ritornarono alla loro Milano (9 Aprile).
Frattanto i Bolognesi trattarono la pace con Rai-naldo Buon acolsi Capitano della Città di Mantova : e subito dopo (3i Aprile) Ruggerino da san Michele Ambasciatore di Giberto da Correggio venne a Bologna, e dimandò in nome del suo signore cento pedoni e due valenti Capitani, per difesa delle sue Castella , intanto che egli, per suo servigio e dei Guelfi di Lombardia doveva trasferirsi al Re Roberto. La dimanda di lui venne dai nostri esaudita. — Giunse parimenti Saino Ambasciatore di Giacomo Cavalcabò e degli altri fuorusciti di Cremona , e del Pretore, del Capitano, e del Consiglio di Brescia, che a nome loro dimandò al Senato di Bologna aiuto per difesa degli amici Guelfi di Lombardia. Ed a lui pure furono dati al ritorno cento militi, sotto la condotta dei due valenti e fedeli Capitani, Giovanni di Domenico Battaglia, e Bertuccio Ben ti voglio.
Nel mese di Giugno Guidinello da Montecuccolo colla parte Ghibellina del Frignano, fece pace coi Bolognesi.—E tosto dopo vennero Ambasciatori da Trevigi, da' Malatesti, da' Riminesi e da quelli di Cesena, i quali tutti addimandavano aiuto di gente. I Trivigiani perchè avevano scoperto come alcuni cittadini mal fidi volessero dare la patria a Cane della Scala, il quale intendeva di cacciarne i Guelfi e rimettervi i Ghibellini ; i Malatesti ad avere Sapienti da spedire al Papa, in nome ancora de' Riminesi e dei Cesenati, per importanti negozi. E queste genti tutte ottennero quanto desideravano.