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Annali della cittā di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   ANNALI
   non ai trovassero in piena concordia colla reggenza di Bologna. Nč passō molto tempo (14 Marzo) che molti di quelli dai Cuzzano vennero fatti prigioni, e chiusi in carcere oscuro, dove starebbero perpetuamente , se il detto Gerardino non venisse lasciato libero. Anzi protestō il Senato che di tutti i danni che Gerardino patisse nella persona e nella roba, lo dovessero ristorare; e quel danno che mai venisse fatto a lui innocente, qusllo soffrissero; ed inoltre soffrissero le pene che al malefico Pier dei Cani ed al molesto Pagliarino si dovrebbero. —Inaudito modo di punir prepotenze con ingiuste prepotenze.
   E frattanto quelli di Porta Stiera, del Borgo di san Felice, del Pradello, delle Lamme, e delle Vie con vicine* fecero istanza al Senato per ottenere mi-
   tlioramento delle strade dal Serraglio di detta Porta no alla piazza comune : il che fa conoscere come in quei tempi la scenza dell'ingegnere fosse scarsa e meschina. Onde avveniva che nascendo tumulti al centro della Cittā, tardi potevano accorrervi per obbedire al Consiglio , gli abitatori delle anguste e guaste viuzze presso le mura ; per la qual cosa spargevasi poi molto sangue prima di metter modo alla baldanza dei temerari perturbatori. I sopraddetti uomini adunque ottennero dal Senato che la via che principiava sopra il Trivio de'Tebaldi verso le Volte ossia verso la casa chiamata la Volta dei Tebaldi, procedendo avanti drittamente verso la Chiesa di san Prospero fra il Trivio di Porta Stiera e quello di Porta Nuova, si dovesse ampliare. Al qual fine si ri moverebbero insiem colla casa delle Volte gli altri edifėzi che impedivano l'ampliazione della via sunnominata; pagando il debito prezzo ai padroni di quelle case che venissero a sentir danno per un tale rimovimento. Ed a questo lavoro furon preposti soprastanti Nano di Romeo de' Pepoli e Delfino di Gardo dei Vedovacci.
   Or ritrovandosi la Lombardia, la Romagna, e la Toscana in continui movimenti di novitā, ed il