BOLOGNESI
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nella Città loro: nunzi del Conte di Gorizia e dei Trevigiani vennero a chiedere aiuto, consiglio e favore contra nemici die travagliavano le loro terre. Il Consiglio rispose e provvide cóme meglio il consentivano le circostanze ed i mezzi, a queste diverse domande; e se non fecele paghe pienamente, almeno si diportò di tale guisa che non ne avessero a dirsi malcontenti giammai.
Or mentre a tali nunzi dava ascolto o risposta, furono gli Anziani e i Consoli da piti d'un fedele avvisati che si ordiva lega da mali uomini per levare al Comune Castel Franco e Crevalcore ; attendessero a munirle e tenerle difese, sapessero che male stavano fortificate, peggio guardate , pensassero che perdute una volta, non potrebl>ero sì di leggieri riaversi, conoscessero da ultimo ché rroif solo quelle due Castella ma molte altre ancora tro-vavansi malamente guardate. Il perchè tosto radunato il Consiglio , furono eletti e mandati a chiarirsi del tutto Guido de' Calderari e Bartolomeo di Lanfranco, i quali trovarono purtroppo le Castella suddette e tutte le altre verso il confine Modenese mal tenute da' Capitani, e con poca diligenza custodite. Delle quali cose avvinarono il Consiglio , che volle si provvedesse tosto alla gravezza della bisogna: .laonde fece ordinazione che gli Anziani e i Consoli coi Sapienti eleggessero otto uomini valorosi ed esperti per ciascuna Tribù, e' posti nell'urna i loro nomi, indi se ne levassero quattro, che dovessero andar Capitani alle due Castella sunnominate ; ed a questi capitani un cèrto numero di soldati si desse ; tutti della Città di Bologna , e fedeli, e stretti da giuramento di adempire l'ufficio loro con iscrupolosa diligenza, a custodia deTle Castella affidate, ed a maggior sicurezza de'luoghi circostanti, E nella stessa guisa provvide il Consiglio all'ordine ed alla guardia delle altre Castella più esposte verso i confini ; sicché per tal guisa vennero tronche le fila alle male tele che intessevano i nemici della pubblica pace.
Annal. Boi. T.1I. 75