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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Secondo
Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pagine 639

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a cura di Federico Adamoli

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   BOLOGNESI 591
   taglia, mostrando con parole e col fatto, che non ingordigia di oro, ma il desiderio di purgar la ter* ra da siffatti uomini infesti, avevali mossi ad un tal passo.
   Fin dal Febbraio ebbe il Consiglio deliberato di onorare con pubbliche dimostrazioni Taddeo di Romeo Pepoli, nella circostanza che doveva laurearsi in Diritto Civile; e ciò non solo per esser egli cittadino e nobile, ma per mostrare a Romeo quanto la patria gli fosse grata per le molte somme che aveva con disinteresse profuse a vantaggio di lei, e per 1' aiuto datole nel miglior reggimento del popolo e della cosa pubblica, non solo con denaro , ma con opere ancora e con savio ed accorto consiglio. E volle ad un tempo il Senato ciò fare per muovere a gara i più ricchi cittadini agli utili e buoni studii, e mettere amore delle pacifiche discipline ne'petti de'più grandi signori. Romeo pertanto fece prender laurea al fìgliuol suo , a quell'esimio Taddeo, che dopo diciassette anni era conservatore della pace e signore della patria. Il qual Taddeo si presentò innanzi ai Rettori ed ai Maestri della Università, con tanta magnificenza quanta forse non si vide giammai in verun cittadino di Bologna. E in questa circostanza , nella quale sostenne esame con maraviglioso corredo di dottrina, e con prontezza d'eloquio superiore alla verde età sua ( i Maggio ), il padre di lui, che volle rendere più sontuosa e ricordevole la cerimonia, vestì a tutte sue spese in varie fagge e a diversi colori le Compagnie della Città nostra; le quali Compagnie erano certe radunanze di giovani che nelle armi ed in altri esercizi sì addestravano, sotto vari nomi derivati dall'insegna che ciascheduna Compagnia distingueva: come la Compagnia della Rosa, e quelle della Spada, della Fede, della Mano, della Croce e di altre imprese così fatte, alcuna delle quali si esercitava in cose scientifiche e letterarie , come oggidì le Accademie. Nè ciò bastando alla magnificenza del vecchio Pepoli, tenne corte