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cade vittima Arardo de'Preti, non ignobile giureconsulto.—Il Comune è gravato di censura per fatto dell' Arcidiacono di Ravenna, per essersi arrogata la giurisdizione di questa Città. — Si conia il nuovo bolo-gnino grosso di lega, equivalente in bontà ed in peso all'antico; si rinnova il Ponte di Casalecchio e si edifica la torre del Podestà. — Molti Bolognesi salgono in cattedra od in fama come leggisti; molti vanno maestrati per le Città della Penisola.
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I Bresciani perturbati dai fuorusciti loro, hanno aiuto da'nostri, e li domano.— Alba, Alessandria e Piacenza sono in dominazione di Carlo re. — Tutto per la Toscana cede ai Guelfi: Pisa sola sostiene la fortuna disperata de'Ghibellini.Il Marchese da Este è minacciato dai tumulti di alcuni Ferraresi; scampa la vita e fuga i ribelli, che riparano sul bolognese a Gal-tiera. — I Veneti , per penuria di granì , rompono le convenzioni fissate coi nostri, e assalgono le navi che recano grano a Bologna: i nostri fanno lega, per batterli, coi Ravennati, cui pure i Veneti davano nocumento nei loro diritti di pesca.—Mandano Ambasciatori a far lagnanze a Vine-già ; sono accolti con decoro, ma non ottengono la giustizia che aspettano ; laonde una fiotta accozzata da' nostri, approda al Primaro, e vi erige una torre chiamata Castello de' Bolognesi, dove al giunger del verno racchiudesi forte stuolo de' Felsinei per guardare i passi di sant'Alberto, e di Marcamo , Castello adiacente. — Contesa fra i Maestri dello Studio e l'Arcidiacono della Cattedrale , sugli esami agli Alunni.— Discordie e tregue, guerre e paci si alternano fra varii signorotti di Romagna