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co9 suoi imperterriti.—Dissensioni fra Cario d'Angiò ed il Pontefice : questi leva i titoli principeschi a quello ; i Bolognesi, cui V ambizione di Carlo tornava grave, si dispongono a darsi tutti alla Chiesa, nè vogliono ubbidire a Carlo, nè a Rodolfo Imperator di Lamagna.—1 Canonici della Cattedrale vanno esenti da decime, rinnovazioni e pensioni, nelle nuove terre acquistate nella corte d'Argelata.
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Costituzione e formula di giuramento dei Godenti. — Il Consiglio Bolognese aggrava alcuni di questi Frati, e incontra censure, che poi vengono levate. — I Lambertazzi scorrono temerariamente il Distretto.—Bologna ne teme s e tanto più perchè Rodolfo Imperatore verrà in Italia a protezione de*Ghibellini.'—Viene proposto adunque di porsi sotto l'egida del Pontefice ; Antonio Danese vorrebbe indipendente Bologna , Lodovico Prendiparti la vorrebbe vassalla di Chiesa; prevale il secondo, ed il Consiglio propone la cosa al Pontefice. — L* offerta di dedizione è accetta ; si detta un atto solenne, per cui la Città di Bologna è protetta da Nicolò III. e lo sarà da'successori di lui.— Il Papa cerca metter pace tra le fazioni per mezzo d'un suo Legato, e manda a'nostri una lettera esortatoria. — I nostri intanto usano pubbliche provvidenze. Un nipote del Pontefice (Bertoldo Orsini) va paciere in Romagna con titolo di Rettore e Conte di tale regione , accompagnato da una epistola del Papa; mette fine a parecchie discordie.—Costituzione di Nicolò III. mandata ai Felsinei.—Lettera del medesimo per buona norma del Rettore Bertoldo Orsini.— Giuramento di concordie tra le fazioni j