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Provincia. — Morte improvvisa di Nicolò Pontefice.
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Il Conte della Romagna abbandona il pensiero di conciliare i Lambertazzi coi Geremei, e lascia Bologna in dominazione dei Guelfi : e nasce nuova rissa fra i partiti, e nuova cacciata dei Ghibellini, che si rifugiano in Faenza.—Le Castella del Contado sono fortificate. — I Lambertazzi in Faenza la fanno da signori; insultano il popolo, deridono Tebaldello Zombrasi; que-sti freme e macchina vendetta; si fingo pazzo, e di concordia con un amico recasi a Bologna; ottiene uomini; torna alla par tria; chi lo reputa stolido noi teme; conduce egli le fila d'una congiura; chiama improvvisamente all'arme i Lambertazzi, e ne fa strage. —Egli, i suoi, e il più fido collega che avesse , sono fatti cittadini Bolognesi. — Sale Pontefice Martino IV.
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Si cerca quetare le fazioni in Forlì ed in Ravenna, ma sorgono tumulti ed ostacoli a toglierne le speranze : e Giovanni d'Appio, successore a Bertoldo Orsini nel Rettorato di Romagna, si trova più volte a mal partito» — Filippo Gardi capo bandito, infesta il territorio nostro, ed alla fine cade in mano della giustizia, ed ò morto arso nella casa che s'ebbe scelta a fortezza. — È fatto il ponte del Lavino sulla strada Flaminia. 1285.............. M 159
Appio concede diverse immunità e grazie ai Bolognesi ; ma il Pontefice le toglie.— Appio mette in bando dalla Romagna Malvicino da Bagnacavallo e Superbuccio da Rovelda come traditori e macchinar tori d'imboscate.—Il Cavreno e Pie tramala
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