rodendosi di rabbia, altro non fanno che scorrere ed infestare le terre di confine Il Consiglio nostro mette modo a varie discordie del Frignano. — Nordello de' Nor-delli fuoruscito d'Imola, è costretto cedere ai Bolognesi Massa Lombarda. — I Felsinei riacquistano Bazzano.—Massimo Priverna succede nel Rettorato di Romagna a Guglielmo Durante.— I Provveditori delle pubbliche fortezze le muniscono bene) e tutto è disposto per ricevere e rintuzzare gV impeti nemici. — Le Provvidenze Civili non ne impediscono delle Ecclesiastiche, e delle private ancora, sia nella Città, sia nel Contado.
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Il Conte e Rettore della Romagna tratta col Marchese Estense per togliere le discordie esistenti. — I Savi delle Tribù nostre pensano a raccogliere denaro pei bisogni della guerra, e preparano uomini, macchine ed ordigni per ogni occorrenza possibile.— Il Marchese Azzo fa altrettanto per parte sua. — Si vanno attaccando scaramuccie senza gran vantaggio nè per V una parte nè per l'altra. — A Varignana sono inferiori i nostri, a Dozza riportan vantaggio.— Il Senato felsineo riconcilia Alberto Conte da Mangone co' suoi congiunti. — I Bolognesi erigono il forte di Vedrega nelle valli verso Galliera.— Tutti i paesi sopra il Lavino vengono fortificati ; e molte altre provvidenze e sicurezze si prendono dai nostri.— I Sapienti fanno alcune ordinazioni intorno al governo della Città, ed ai fatti della guerra, ed all'entrar negli eserciti e nelle cavalcate. — Nel Consiglio Felsineo si propone 'di ossequiare il Pontefice ad accettare in sè il compromesso sopra le discordie fra Bologna e gli Estensi ; ed il Papa accetta